Categories: News

Apple Store e il caso dello scontrino omofobo


 

Apple si è sempre battuta per temi sociali e diritti civili, tra cui quello delle coppie dello stesso sesso. E proprio per questo quello che sarebbe successo in un Apple Store statunitense ha davvero dell’incredibile.

La storia è raccontata direttamente su Facebook da Adam Catanzarite, utente Apple, queer impegnato nella comunità locale LGBQT. Direttosi presso l’Apple Store di Portland per acquistare un paio di Earpods, Adam ha ricevuto uno scontrino in cui, associato al suo nome e cognome, c’era un indirizzo mail dal significato difficilmente travisabile: “f@g.com” (fag è un termine inglese dispregiativo per gli omosessuali).

L’utente ha deciso di diffondere foto dello scontrino e notizia su Facebook, aggiungendo che “forse l’Apple Store non merita di ricever soldi” a causa di questi comportamenti.

Raggiunto da altri utenti e responsabili della comunità LGBQT locale, il manager dell’Apple Store avrebbe affermato di non poter discutere legalmente riguardo i dipendenti, ma che l’acquisto di Catanzarite era stato già rimborsato. Aggiungendo che nello stesso store lavorava proprio una persona queer, l’invito sarebbe stato di contattare direttamente l’ufficio legale di Apple per denunciare il fatto.

Catanzarite ha confermato che il manager gli ha offerto anche una carta regalo (sottolineando di aver ricevuto la stessa impressione di quando, investito una volta da un automobilista, gli era stato offerto un passaggio proprio dal guidatore), ma che non ha alcuna intenzione di tornare a far acquisti in quel negozio; il dipendente responsabile, a parere della vittima, non dovrebbe però esser licenziato, bensì gli dovrebbe esser “fatto capire l’impatto che le parole ed i gesti hanno sulle persone che ci circondano”.

Insomma, non una bella pubblicità per un’azienda da sempre impegnatissima nelle cause civili (con tanto di CEO in persona omosessuale dichiarato).

Bisogna, però, considerare anche altri elementi della vicenda che potrebbero benissimo buttare acqua sul fuoco che si è creato: innanzitutto, il sistema di vendite di Apple associa l’ultimo indirizzo mail associato alla carta di credito con cui si effettua l’acquisto (quindi, la responsabilità potrebbe non essere di qualche dipendente dell’Apple Store); inoltre, come confermano alcuni tweet inviati da un ex-dipendente di un Apple Store in seguito alla vicenda, con le centinaia di transazioni quotidiane spesso si finisce per digitare velocemente un indirizzo a caso, e guarda caso le lettere “f” e “g” sono proprio vicine sulla tastiera. Insomma, un indirizzo “f@g.com” come potrebbe essere “t@y.com” o “a@s.com”, scritto per accelerare i tempi, che per casualità si scopre divenire insulto omofobo. E diventare causa, magari, di un brutto misunderstanding.

Pasquale Cacciatore

View Comments

  • madò 'ste cose mi fanno imbestialire, io non odio assolutamente nessuno delle comunità lgbt, però tutta questa stizzosità sta diventando ridicola....

  • Tim Cook non ha mai per ora dichiarato ufficialmente di essere omosessuale. Informatevi.

Recent Posts

iPhone 13 nero da 128GB in super offerta su eBay

Avere tra le mani un iPhone ad un prezzo più ragionevole è possibile, ma ovviamente…

4 giorni ago

iPhone 16, addio totale ai tasti fisici?

Si parla da un po’ di tempo della possibilità che l’iPhone 16 possa arrivare senza…

5 giorni ago

iPhone 15 nero da 128GB, su eBay crolla il prezzo

Risulta essere sempre più conveniente acquistare un iPhone 15 su eBay, soprattutto con le ultime…

6 giorni ago

Apple Watch 10, spuntano nuove indiscrezioni a riguardo

Spuntano nuove indiscrezioni riguardanti l’Apple Watch 10, prossimo smartwatch che l’azienda di Cupertino ha intenzione…

1 settimana ago

iPhone 15 nero da 128GB, prezzo sempre più interessante su Amazon

Su Amazon continua a calare il prezzo dell’iPhone 15 nero da 128GB di memoria interna,…

1 settimana ago

iPhone 16 Pro, taglio di memoria minimo da 256GB

Sappiamo come ormai la memoria interna degli iPhone sia importante nella scelta di tale dispositivo…

2 settimane ago