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Schede audio per Mac – prima parte

Il mercato è pieno di schede audio compatibili con Mac dalle caratteristiche più disparate e con prezzi che partono da poche decine di euro fino ad arrivare ad alcune migliaia. Cercheremo oggi di fare un po’ di chiarezza su quando e come valga la pena investire in nostri soldi in una nuova scheda audio, considerato il fatto che (come abbiamo già detto) ogni Mac possiede ingressi ed uscite più che sufficienti ad una vasta cerchia di musicisti ed appassionati.

Farò anche alcuni nomi di prodotti, ma piuttosto che elencare le miriadi di prodotti disponibili verificandone le caratteristiche sulla carta preferisco concentrarmi su quei prodotti dei quali abbia potuto verificare la reale funzionalità ed affidabilità “sul campo”.

Come abbiamo già detto in una produzione musicale è molto importante la qualità di ogni singolo componente interessato durante il processo di registrazione. Per fare un esempio chitarristico non avrebbe molto senso acquistare una Les Paul Custom anni ’80 per poi farla suonare attraverso un piccolo Behringer a transistor da 10 watt. Non dico che sarebbero soldi buttati via perché il valore della chitarra è fuori discussione, ma se il resto della nostra strumentazione è scadente il nostro suono non ne trarrà un grande giovamento.

La stessa cosa vale per la registrazione e quindi è fondamentale valutare bene quale è il vero anello debole della nostra “catena di registrazione” prima di andare a fare un nuovo acquisto. Non è così scontato che il punto debole sia l’ingresso integrato del Mac!

Per supportare tale tesi ho voluto effettuare alcune prove tecniche che mettessero in evidenza la qualità ed i limiti dei convertitori integrati all’interno dei computer Apple: ho verificato quindi di persona rumore di fondo e qualità di conversione utilizzando sia strumenti di analisi che l’orecchio nudo (che a volte è più indicativo di mille strumenti). Gli stessi test sono stati eseguiti sia sugli ingressi integrati di alcuni Mac di diverse generazioni che su schede audio esterne di varie marche (Edirol, M-Audio, Digidesign, e MOTU) e qui di seguito troverete le mie personali valutazioni.

iMac 20″ bianco 2,16 GHz

L’ingresso di linea su minijack stereo è adatto ad un utilizzo prettamente amatoriale. Se si prova ad utilizzarlo come ingresso per strumenti e produzioni musicali si nota un guadagno di ingresso un po’ troppo elevato perché il controllo del volume, anche al minimo, non attenua il segnale in ingresso partendo da 0 Db. C’ e un fruscio di fondo che ci fa ottenere un rapporto S/N (segnale/rumore) sui -60 Db ed un leggero DC offset negativo che rende l’ingresso inadeguato ad un utilizzo professionale.

Sono piccole cose difficilmente percepibili in una registrazione casalinga ad orecchio, ma qualitativamente è sicuramente il peggior ingresso testato. Nonostante tutto, grazie anche alla bassa latenza di OS X, è utilizzabile per registrazioni amatoriali anche con monitoraggio in tempo reale. In ogni caso gli stessi minijack da 3,5mm possono essere utilizzati per connessioni digitali ottiche aggirando completamente gli evidenti limiti dei convertitori interni.

MacBook Pro 17″ 2,4 GHz

Un’ottima qualità per un ingresso integrato. Il rumore di fondo è a -90 Db ed il segnale è ottimamente bilanciato intorno allo zero con un leggerissimo offset veramente ininfluente ai fini delle registrazioni. La scheda integrata permette anche registrazione e riproduzione a 96KHz e 24 bit (si accede alle impostazioni tramite Configurazione Audio e Midi che trovate nella cartella Utility dentro Applicazioni).

Nonostante quello integrato non sia un ingresso ad alta impedenza e quindi non progettato per essere collegato direttamente ad uno strumento, si è comportato bene con la maggioranza delle chitarre con cui l’ho testato senza modificare il suono o andare mai in saturazione visto che si può attenuare il segnale in ingresso fino a -16 Db. In particolare è risultato perfetto con le chitarre con pick-up attivi mentre, ovviamente, qualche alterazione è udibile con i pick-up passivi. Comunque si può correggere via software il timbro della chitarra arrivando ottenere in molti casi un buon suono finale.

iMac 24″ 2,93 GHz

Un ingresso integrato di una qualità impensabile fino a pochissimi anni fa. Un rapporto segnale/rumore di 100 Db, campionamento a 96KHz, 24 bit sono caratteristiche paragonabili alle schede esterne entry level e, se prendiamo prodotti di qualche anno fa, anche superiori a molte schede vendute come semi-professionali. Alla faccia di chi dice che con l’aumentare della diffusione dei Mac la qualità della componentistica interna si stia abbassando posso tranquillamente affermare che è il miglior ingresso integrato che abbia mai testato.

Non so quanto sia giusta la politica Apple di non fornire specifiche ufficiali (almeno io non ne ho trovate) in quanto credo che una pubblicità mirata ai musicisti con le caratteristiche della scheda interna porterebbe qualcuno a fare due conti sul risparmio finale dell’eterna diatriba Mac/PC. Se non avete bisogno di ingressi o uscite MIDI, di preamplificatori con Phantom e vi bastano 2 canali alla volta vi invito a non sprecare i vostri soldi su una scheda esterna di fascia bassa perché il vostro ingresso integrato è probabilmente della stessa qualità… se non addirittura migliore!

Edirol UA-20

E’ fuori produzione, ma l’ho voluta inserire in questo test per verificare in maniera scientifica la mia teoria secondo cui a volte si può fare a meno della scheda esterna. Nonostante sulla carta sia teoricamente buona (rumore di fondo dell’output dichiarato a -105 Db) i miei test hanno dato risultati molto diversi e deludenti. I disturbi sono evidenti, la frequenza massima di campionamento è 44.1 KHz e il preamplificatore microfonico (soltanto uno) non è provvisto di Phantom Power e quindi limitato ai soli microfoni dinamici.

Può essere una soluzione per chi ha bisogno di I/O MIDI, ma si può fare lo stesso con un semplice cavo adattatore USB-MIDI. Se la vostra chitarra è passiva ed ha un comportamento anomalo con l’ingresso di linea del Mac può valere la pena utilizzarla per l’ingresso Instrument ad alta impedenza, ma una D.I. o un preamplificatore può svolgere la stessa funzione ad un prezzo più contenuto o con una qualità migliore.

Edirol UA-25

E’ andata a sostituire la UA-20 nel catalogo Edirol. Questa volta i preamplificatori microfonici sono 2 ed hanno la possibilità di fornire l’alimentazione Phantom. Può essere una valida soluzione economica (il prezzo si aggira sui 190 euro), ma siamo sempre su un livello amatoriale avendo soltanto 2 in e 2 out.

Anche in questo caso la qualità dichiarata è buona, ma tutto sommato paragonabile a quella dell’ultimo iMac. Investirei su un channel strip valvolare come il Presonus Studio Channel con tanto di compressore ed equalizzatore (circa 280 euro) o un pre valvolare come il Tube Pre (circa 130 euro) da collegare direttamente all’ingresso del Mac. Sono certo che la registrazione di voci e strumenti farebbe un salto qualitativo molto superiore.

Digidesign M-Box

Anche questo modello è fuori produzione e l’ho inserito per dimostrare che a volte si paga veramente solo il prestigio del marchio. La qualità audio è a dir poco indecente con disturbi ben udibili senza bisogno di strumenti soprattutto nelle uscite e non ha porte MIDI. Aveva il vantaggio di far girare Pro Tools LE con un investimento relativamente basso (5/600 euro), ma se non si aveva bisogno di Pro Tools era meglio starne alla larga. Purtroppo non ho potuto provare i modelli economici attuali (la serie M-Box 2), ma mi auguro abbiano fatto un salto di qualità. Una cosa importante da sapere è che fino ad oggi, con l’uscita di nuove versioni di Pro Tools LE, Digidesign ne ha limitato la compatibilità ai modelli di schede audio più recenti.

E’ una scelta puramente commerciale che non poggia su nessuna base tecnica e serve solo a forzare gli utenti ad aggiornare, insieme al software, anche l’hardware con un programma di ritiro dell’usato. A qualcuno questo può far piacere, ma c’è chi, trovandosi bene con l’hardware, non ha potuto aggiornare il software ed è rimasto a lavorare con vecchie versioni di Pro Tools… con tutti i limiti che questo comporta.

Per oggi mi fermo qui. In questa prima parte ho elencato i modelli per cui, a mio modesto parere, non vale molto la pena spendere soldi. Nella prossima parte vi darò i risultati dei test per altri modelli di schede Digidesign, M-Audio e MOTU per cui i soldi spesi sono giustificati certamente da un discreto salto di qualità rispetto alla scheda integrata nel Mac.

Carlo Ballantini è uno stimato musicista con esperienze professionali nazionali ed internazionali. Oltre ai progetti personali con la Ballantine Band vanta collaborazioni con vari artisti tra le quali spicca quella decennale con Enzo “Pupo” Ghinazzi in qualità di chitarrista, corista, autore e arrangiatore.

Carlo Ballantini

View Comments

  • Ottimo articolo.
    Aspetto con ansia, e da musicista, le altre puntate!

  • ma l'acquisto di una scheda esterrna puo' migliorare le prestazioni di Logic per quanto riguarda la latenza e la capacità di elaborazione oppure è tutto a carico del processore centrale?In altre parole la scheda audio esterna fa da "acceleratore" come accade per le schede video 3D?

  • @ floriano

    forse hai un attimino di confusione.
    le schede audio dentro hanno dei convertitori analogico > digitale e digitale > analogico (AD e DA) non migliorano le prestazioni del mac per quanto riguarda quello che puoi fare in tempo reale, al contrario, se il convertitore non è buono, puo inserire più latenza dell'interfaccia audio integrata nel Mac.

    si potrebbe paragonare le schede video 3D ai DSP ovvero "digital signal processor" della Digidesing o alcune periferiche della Focusrite, apparte il notevole costo, non sperare di farci girare i classici VST, o gli AU di Logic, queste scede hanno plug-in (VST e AU) scritti apposta per sfruttare la potenza di calcolo di questi processori.

    ciao!

  • se mi spiegate come avete fatto il test, sarei curioso di vedere come ne esce la mia Mbox 2
    :D

  • @ floriano
    Ti ha già risposto morpe...
    Preciso soltanto che la latenza è data in minima parte dai convertitori AD/DA ed è influenzata soprattutto dalla potenza di calcolo del computer (RAM e processore), dal tipo di collegamento (quello USB, nonostante le caratteristiche teoriche migliori, introduce spesso una latenza maggiore rispetto al collegamento FireWire) e, soprattutto, dalla qualità dei driver!

    @ morpe
    I test si basano soprattutto su esperienze personali di utilizzo. I test tecnici comunque sono stati molti, ma se qualcuno vuol fare qualche prova si può fare così: registrando il silenzio si può misurare il livello del rumore di fondo, con forme d'onda di test a livelli molto bassi si vede la definizione dinamica ed i disturbi presenti e con un segnale molto alto in un canale si misura la separazione dei canali.

  • Per chi fosse interessato al problema contrario, cioè migliorare la qualità dell'uscita audio del Mac, per collegarlo poi ad un amplificatore stereo high end, segnalo che ci sono in commercio DAC con entrata USB compatibili con Mac OS X (non richiedono neppure driver).
    Ce ne sono di fasce di prezzo differenti: scartando quelli "giocattolo", si parte dai 350€ del Cambridge Audio DacMagic, fino ad arrivare a parecchie migliaia di euro per i DAC della dCS.
    Io ad esempio ho il DacMagic collegato ad un ampli ibrido valvole+transistor e posso assicurare che la differenza rispetto all'uscita stereo analogica del Mac o rispetto all'AirPort Express si sente.

  • @ Carlo Ballantini
    @ morpe

    Grazie mille per la risposta...
    L'ultima volta che mi sono interessato all'acquisto di una scheda audio era per avere l'audio 5.1 nei giochi ( su Pc...). Visto che le Soundblaster avevano dei chip appositi per accelerare questi effetti audio, pensavo che fosse così anche per le schede audio dedicate alla produzione musicale... Quindi per della musica esclusivamente elettronica conviene investire di piu' qualita' del Mac che della scheda audio.
    Grassssie

  • "Una cosa importante da sapere è che fino ad oggi, con l’uscita di nuove versioni di Pro Tools LE, Digidesign ne ha limitato la compatibilità ai modelli di schede audio più recenti." Questo è inesatto: io uso PT LE 8 con la prima M-Box... e funziona!

  • @ Stefano

    Quando uscì Pro Tools 7 bloccarono la compatibilità con la "vecchia" Digi 001 e forzarono gli utenti ad un upgrade alla 002... puoi verificarlo qui http://www.digidesign.com/index.cfm?navid=3&langid=100&categoryid=35&itemid=23279
    Se a te funziona la M-Box evidentemente la cosa valeva per il prodotto di punta dell'epoca di Pro Tools LE (la Digi 001 appunto) e non per l'entry level M-Box... e questo, sinceramente, mi pare ancora più grave.
    Comunque grazie per la precisazione :-)

  • Parli di Presonus Studio Channel e pre valvolare come il Tube Pre da collegare direttamente all’ingresso del Mac.
    Per cui niente ronzii dall'ingresso mini-jack o altri problemi? Sarebbe una soluzione interessante, dato che lavoro con poche tracce (vst) e ogni tanto mi serve una ripresa microfonica (AKG C3000).
    Tra l'altro vengo dalla Digi 001 (Mac G4)
    Possiedo un MacPro1,1, fine 2007
    grazie

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Carlo Ballantini

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