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Kill-Switch: Apple ti guarda, vestiti per bene

È incredibile come in Italia una notizia con argomento un telefono cellulare (iPhone 3G) possa occupare pagine di quotidiani eminenti (Corriere della Sera del 13-08-08), possa stare nella home page di  frequentatissimi siti di informazione (TgCom del 13-08-08, Corriere.it del 13-08-08) e essere una notizia data da un telegiornale nazionale (StudioAperto del 13-08-08). Vorremmo farvi notare la posizione della notizia apparsa ieri sul sito Tgcom.it che è stata ritenuta meno importante di una delle più grandi crisi internazionali degli ultimi anni, ma, più importante della notizia di una povera ragazza violentata a Bologna. Non è nostro compito parlare di attualità e quindi, dopo il salto, cercheremo di spiegarvi cosa sia il “Kill Switch” e come Steve Jobs passi le serate a leggere i nostri sms.

La notizia di questo fantomatico “Kill Switch” in un primo momento ci ha lasciati, sinceramente, basiti: il fatto che qualcuno possa avere l’opportunità di frugare nel nostro telefono, allo stesso modo in cui noi frughiamo in quello della nostra compagna se siamo “patologicamente” gelosi e abbiamo qualche “piccolo dubbio”, non ci è piaciuto. Proprio per nulla. Non perché crediamo che qualcuno ci spii, per carità, ma, proprio per il fatto che qualcuno (fosse anche il nostro amato “zio” Steve), volendo, possa mettere le mani sui nostri dati personali. Per una completa rassegna stampa italiana consigliamo di leggere qui.

Le cose però potrebbero stare così in un fantasioso, quanto inedito, romanzo di George Orwell su iPhone 3G: la realtà, infatti, è tutt’altra cosa. Chiariamo subito che, stando a quanto è possibile capire finora, nessuno è in grado di attingere ai dati personali presenti in iPhone 3G al di fuori del possessore o di chi, eventualmente, ci metta sopra direttamente le proprie “curiose” manacce.

Potremmo definire questo “kill switch” come una “leva” di emergenza che lo “Zio Steve” può tirare per “disabilitare“, dai vari devices touch, dei programmi potenzialmente dannosi per iPhone stesso o per la sicurezza dei dati personali in esso presenti. Come riportato dal Wall Street Journal Online, Steve Jobs ha ammesso pubblicamente l’esistenza di questa “leva” virtuale: incalzato dal cronista ha poi aggiunto che si augura di “non doverla mai utilizzare“, ma che sarebbe stato da irresponsabili non premunirsi di tale leva.

A mettere la pulce nell’orecchio dei giornalisti, che forse hanno fatto un po’ di confusione, è stato, ancora una volta, il buon “NerveGas“. Componente del Dev Team, Jonathan A. Zdziarski è autore di un libro sullo sviluppo indipendente di software per iPhone mentre un secondo volume di “indagine forense” su iPhone, che tempo fa lo ha portato a scoprire un problema di sicurezza, è in pubblicazione. Venerdì 8 Agosto 2008, NerveGas ha pubblicato sul suo blog la scoperta di “un sistema di sicurezza estrema” da parte di Apple alquanto ingegnoso:

La locationd cache, memorizzata in / var / root / Libreria / Caches / locationd /, comprende un elenco di applicazioni non autorizzate prelevato da un URL sul server di Apple durante il fix delle coordinate GPS. Viene scaricato solo un elenco, non è iPhone che va a riferire al server le Apps che abbiamo installato. Non so quando possa essere attivato questo meccanismo in futuro.

Ma il “Kill Switch” sembra non aver nulla a che fare con il processo scoperto da NerveGas. State tranquilli: il meccanismo sopra esposto “non fruga” nella vostra privacy e non vi è accesso remoto ai vostri dati personali. Come riportato da John Gruber di Daring Fireball, il fantomatico URL rimanda in realtà ad una blacklist di protezione per la Core Location, una API ultra-protetta che non tutte le applicazioni possono utilizzare. Lo si capisce anche dalla composizione dell’URL:

https://iphone-services.apple.com/clbl/unauthorizedApps

Non ci vuole la scienza per capire cosa significhi l’acronimo clbl. In ogni caso una fonte vicina ad Apple ha confermato a Gruber che l’abbreviazione sta per Core Location Blacklist. Se il “kill switch” esiste,  e parrebbe proprio di si, questa lista non ha praticamente nulla a che fare con esso. Al momento non è possibile sapere, nonostante quanto scritto da quasi tutti i giornali, in che cosa consista il “kill switch”. Ergo non c’è davvero margine per parlare di Apple Spiona e Apple Criminale. C’è spazio solo per le illazioni.

Ma allora NerveGas mente e copre i “misfatti” dello “Zio” Steve? No. Ricordiamoci sempre che Zdziarski fa parte del Dev Team ed è apertamente in lotta ideologica con Apple per quanto riguarda il contratto molto rigido che ogni sviluppatore è costretto a siglare per sviluppare Apps con SDK.Ha solo descritto qualcosa di diverso da ciò che hanno voluto travisare un po’ tutti i giornalisti.

Apple ha recentemente tolto da App Store due applicazioni, “NetShare” e “I Am Rich“, ma, non le ha disabilitate sugli iPhone di coloro che le hanno acquistate: con l’iPhone redazionale è sempre possibile navigare in internet tramite l’uso di iPhone e NetShare. Quindi immaginiamoci “Kill Switch” come il metodo estremo che Apple si riserva per disabilitare una applicazione che potrebbe fare danni su iPhone o addirittura violare la vostra privacy: un processo diverso da quello scoperto da Jonathan A. Zdziarski che a sua volta non è stato utilizzato per bloccare in remoto queste due “Apps”, che con il Core Location non hanno nulla a che fare.

Per concludere, e per evitare ulteriori domande e sfatare molte della panzane scritte dai giornali, riprendiamo ancora una volta le parole scritte da NerveGas:

Falso: iPhone spia il suo proprietario e segnala applicazioni illegali ad Apple.
Falso:”Kill Switch” è stata utilizzata per togliere dal commercio “NetShare” e “I Am Rich”.
Falso:”Kill Switch” può eliminare le Applicazioni di iPhone.
Falso: Apple scova la nostra posizione tramite il GPS.
Confermato?: IPhone, tramite “kill switch” può “disabilitare” qualsiasi applicazione Apple voglia.

Se invece volete fantasticare su “Kill Switch“, vi possiamo aiutare anche noi molto volentieri. Immaginiamoci uno Steve Jobs costretto a portare sempre con sé una valigetta, paragonabile a quella in cui il presidente degli USA conserva parte del meccanismo di azionamento della bomba atomica, contenente una piccola levetta rossa. Non può mai lasciarla incustodita perché qualcuno potrebbe, tramite questa levetta, leggervi le E-mail e spinto da compassione pagarvi la bolletta telefonica di TIM o Vodafone; oppure leggere addirittura i vostri sms per poi telefonare alla vostra compagna dicendo che avete un amante o, peggio, che rubate la Nutella dalla credenza. Il povero Steve è dimagrito perché passa notti insonni a captare tutte le vostre telefonate mentre legge i vostri sms e “backuppa” le vostre mail per leggerle nel “settimo giorno”; il mitico Woz, al contrario, mette su “sana pancetta” pur sapendo che l’amico Steve gli legge gli estratti conto che riceve per email…

Ci auguriamo che quest’ultimo “frivolo” paragrafo possa aiutare a farvi dimenticare le idee di cospirazione che sono state riportate in questi giorni: la situazione, al momento, è chiara e non dannosa per l’utente finale, nonostante qualche Platonica preoccupazione (chi controlla i controllori) sul fantomatico “kill switch” rimane.

P.S. Se doveste avvistare Steve Jobs mentre rovista in una strana valigetta, spegnete il vostro iPhone. Non si sa mai.

Il blog del “buon” Jonathan “NerveGas” Zdziarski lo trovate qui.

Se volete dell’ottimo allarmismo all’italiana, leggete l’ultimo paragrafo.

Redazione

View Comments

  • E basta difendere a tutti i costi Apple per favore! La prossima volta che sento un invasato Apple ad insultare Microsoft gli sfascio il mio MBP in faccia, giuro!

  • @Chiotas difendere Apple su cosa? Siamo i primi a dire che il Kill Switch è roba da scomodare l'EFF, ma il comportamento dei giornali italiani è ignobile, qui siamo a livelli da I-Doser...

  • Non credo si tratti di difendere Apple a priori, ma semplicemente d'affermare che molti media italiani sono poco seri e, come molti (eufemismo?..) politici italiani, hanno la tendenza ad utilizzare ogni informazione che gli capiti a tiro per fare scoop, travisare la realtà, ecc... naturalmente rimangono sempre i bravi giornalisti, ma personalmente ne vedo gran pochi.. opinione personale se volete. Chiuso OT
    Ciao

  • A volte mi domando se la gente legge gli articoli o posta a caso... Comunque dall'articolo del tgcom la vera notizia sta nel fatto che associazioni come l'adusbef e federconsumatori perdano tempo in queste assurdità senza informarsi leggendo magari post su internet o non so cosa e spendendo soldi e tempo per niente...

  • Il problema non è nella blacklist, ma nella intenzione stessa di blindare tutti i prodotti di Apple. La blacklist è solo la punta dell'iceberg di un sistema nel
    quale il Trusted Computing la fa da padrone! Secondo me il vero geek usa Linux
    e hardware open source, questi sono solo gadget sfiziosi da tecnomaniaci poco
    informati!

  • Leggo tutti i giorni il Tgcom, tranquillo!

    L'immagine tratta dal sito "Tgcom" è funzionale SOLO a quanto scritto nel primo paragrafo, ovvero di come un CELLULARE possa occupare una posizione di rilievo in un sito di informazione: avrei capito una posizione sempre in Hompage, per carità, ma, magari non così in rilievo (opinione personale da assiduo lettore, si intende). Infatti, per ora, non abbiamo parlato delle associazioni dei consumatori italiane.

    L'articolo è vero che, nell'introduzione, fa "le boccacce" alla stampa italiana (abbiamo anche riportato un interessante link dove vengono proprio mostrate le pagine), ma, lo fa proprio per voler sdrammatizzare questa confusione che si è creata in chi conosce davvero poco la situazione.

    L'articolo, dopo questa primissima parte che è solo di corredo, si addentra in questione "tecniche": come sempre trattate in maniera che tutti possano fruire di queste informazioni.

    A presto!

  • Eh ragà, pure voi però.... ma sti poveri giornalisti devono pure campare, devono pure scrivere qualcosa sui giornali a ferragosto, oltre a dove passa le vacanze Briatore! Insomma, tengono famiglia pure loro!!!
    Buttiamola sul ridere che è meglio... a proposito di prime pagine, c'è stato anche di peggio: vi ricordo che qualche anno fa in pieno clima di terrore da influenza aviaria le prime pagine dei giornali italiani titolavano "Pappagallo trovato morto in Inghilterra"... 'nnamo bene ;)

  • @ Alex...."gadget sfiziosi da tecnomaniaci poco informati"...questa penso te la potevi proprio risparmiare...:D

  • La vera schifezza sta nell'aver messo questa backdoor e non avere avvisato al momento dell'acquisto che era contenuta nel telefono. Non so come facciate ad essere sicuri che eventuali dati personali contenuti nel telefono non possano essere intercettati da Cupertino, ma se non lo fanno tramite questo mezzo hanno comunque la possibilità di controllarti tramite MobileMe e iTunes. Ma d'altronde in quest'era tecnologica chi non rinuncerebbe ad un po' della propria intimità per un gadget come l'iPhone o il Blackberry 9500?

  • @Caballero.

    Non siamo sicuri di nulla, per il semplice fatto che al momento non si sa nulla. Non esiste alcuna backdoor, è questo il problema, e tutto quanto ipotizzato dai giornali è pura speculazione perché tutto ciò che è noto è che esste una blacklist per proteggere un API che non c'entra nulla con il fantomatico kill switch ;-)

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