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Xserve, ultimo giorno per ordinarli

Oggi è l’ultimo giorno disponibile per ordinare un Xserve da Apple Store. Come annunciato dall’azienda qualche mese fa, i server in formato 1U montabili su rack, escono definitivamente di produzione, senza che vi siano alternative dirette per sostituire il vecchio prodotto. Chi per caso ordinasse oggi (anche se non è di certo una delle migliori scelte possibili) dovrà per altro attendere almeno due mesi prima che la spedizione venga effettuata. Non è dato sapere perché, ma la pagina di acquisto alla voce consegna riporta la dicitura: “Aprile”.In compenso si è sparsa la voce che una spin off Apple potrebbe offrire un prodotto alternativo con la “benedizione” di Apple.

La politica di transizione scelta da Apple è chiara; a sostituire Xserve ci penseranno il Mac Pro server e il Mac mini server. Sono due soluzioni che, per motivi diversi, scontenteranno certamente l’attuale clientela professionale. Il Mac mini server, per quanto più che sufficiente per gestire servizi dal carico basso, è in grado di garantire giusto una frazione della potenza espressa dagli Xserve. Il Mac Pro Server, per contro, è più performante degli Xserve, ma anche drasticamente più ingombrante. In un rack se ne possono montare due in 12U di altezza, o uno in half rack, sempre in 12U. Una soluzione da far impallidire anche il più mite dei sysadmin.

Tutti i dettagli sulla transizione sono disponibili in un documento PDF che Apple ha reso disponibile già da tempo. Vale la pena ricordare che in ogni caso il supporto e la garanzia sugli Xserve venduti fino ad oggi continuerà secondo le normali tempistiche previste dal supporto Apple.

Secondo quanto riportato da MacRumors, a prendere in carico l’eredità dell’XServe potrebbe essere la Active Storage, un’azienda fondata da alcuni ex-dipendenti Apple che avevano lasciato Cupertino dopo la dismissione degli Xserve RAID nel 2008. Sulla home page del sito della compagnia campeggia un conto alla rovescia che scade fra poche ore. Nell’immagine una scritta che promette “una soluzione, non un’alternativa” e un drappo nero nasconde quello che ha tutta l’aria di essere un server in formato rack, probabilmente 2U. Che Apple abbia licenziato Mac OS X per girare su questo specifico hardware, oppure c’è qualche altro accordo fra le due aziende?

I geek particolarmente inclini alla nostalgia intanto possono versare qualche lacrima su questo profile Apple del 2004 dedicato alla COLSA, azienda del settore areonautico che aveva creato un mega sistema da 25 TeraFlop/s formato da 1562 Xserve G5 montati in 40 rack da 39U ciascuno. Se i tecnici dovessero ricrearlo da zero domani potrebbero inserire negli stessi rack al massimo 240 Mac Pro Server. O 3124 Mac mini. E tanti auguri con la cavetteria!

Redazione

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