Posner lo aveva detto, prima di attivare la “tentative dismissal” del caso: potrei cambiare idea, ed è esattamente quello che ha fatto. Mercoledì prossimo, 20 giugno, Apple e Motorola avranno un’ultima occasione per chiedere un’ingiunzione sui rispettivi prodotti chiamati in causa nella violazione dei brevetti oggetto del contendere.
A riportare la notizia, è Florian Mueller sul suo blog FossPatent. In buona sostanza quello che il giudice ha deciso è questo: niente processo con giuria, perché sono state escluse richieste di danni; concessione di una udienza sulle ingiunzioni durante la quale i due contendenti dovranno essere in grado di soddisfare gli “eBay factors” sui brevetti di cui denunciano la violazione e disponibilità ad accettare eventuali “sostitutivi di ingiunzione” di natura economica.
Gli “eBay factors” sono dei prerequisiti basati su un precedente delineato da un processo in cui era coivolta eBay per i quali si stabilisce che:
La mossa di Posner, secondo alcuni commentatori del blog di John Paczkowski, serve proprio a dimostrare l’impossibilità di adesione delle due parti a tali requisiti e “la finta” dei giorni scorsi a guadagnare tempo in vista di un cambio di rotta che evita la possibilità di una richiesta di appello alla decisione del giudice di archiviare direttamente la pratica.
E’ un curioso sviluppo per uno degli scontri legali fra i più importanti che Apple si trovi ad affrontare in questo momento.
La posizione di Motorola, però, è peggiore, perché se Apple ha 4 brevetti di cui contestare la violazione, una prima scrematura operata da Posner ha concesso a Motorola di richiedere la propria ingiunzione sulla base di un unico brevetto violato, per altro di natura “FRAND” (copre cioè una tecnologia fondamentale nel settore che non può essere “bypassata” nella realizzazione di un cellulare).
Fra le altre cose Posner ha raccomandato ai legali di Motorola di avanzare richieste che siano consone proprio alla natura del brevetto contestato. La possibilità di chiedere ingiunzioni sulla base di brevetti FRAND è uno dei problemi caldi su cui i legislatori statunitensi stanno “sbattendo la testa” già da un po’.
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