La Jackling House verrà demolita presto

di Redazione 3

E’ ufficiale, la Jackling House verrà demolita presto. La villa in stile coloniale spagnolo in cui Steve Jobs ha vissuto per una decina d’anni nel corso degli anni ’80 era oggetto del contendere fra il CEO di Apple e “conservazionisti” di alcune associazioni della zona, che non vorrebbero eliminare questo pezzo di storia della California. Lo scorso anno, a marzo, un giudice ha dato però definitivamente via libera ai piani dell’iCEO.

La storia della villa è, a dire il vero, piuttosto recente: la casa fu costruita nel 1926 per il magnate del rame Daniel Jackling su progetto dell’architetto George Washington Smith.

Alcuni degli elementi della villa verranno preservati e trasportati in un museo dedicato all’architetto, che gli storici dell’architettura locali considerano il padre dello stile “revival coloniale spagnolo” della prima metà del 1900.

Quanto a Steve Jobs, la sua tesi è che in quella casa c’è ben poco di storico. Secondo il CEO di Apple si tratta di una struttura costruita male e invecchiata peggio. La casa che ha in mente di costruire poco lontano nella stessa proprietà, una volta abbattuta la Jackling House, avrà a suo dire un valore storico sicuramente superiore rispetto a questa catapecchia. Non sono le esatte parole dell’iCEO ma è il succo di quanto esposto da Jobs al consiglio comunale della cittadina Californiana nel 2005.

I progetti dell’iCEO per la Jackling House – via il vecchiume, avanti col nuovo – sono un’ottima metafora della filosofia che Jobs ha sempre applicato. La celebrazione del vecchio e di ciò che è storia non gli appartiene e per estensione non appartiene ad Apple. Salvo rare occasioni (per altro durante il periodo di assenza di Jobs) le celebrazioni delle “milestone” raggiunte dai prodotti Apple non sono mai state una priorità in quel di Cupertino e probabilmente mai lo saranno. L’estetica del collezionista è quanto di più lontano dalla figura di Steve ed è questo è senz’altro uno dei fattori determinanti che ha permesso e permette ad Apple di sfornare innovazione a ritmi inarrivabili per la concorrenza.

Commenti (3)

  1. Assolutamente offtopic, ma so che 1) Camillo leggerà e 2) quasi nessuno leggerà e commenterà questo post… =)

    guarda un po’ cosa ho letto ieri sul mio giornale preferito…
    http://plus.cdt.ch/tempo-libero/tecnologia/39203/microsoft-e-nokia-si-alleano.html

  2. e io che pensavo i conservazionisti esagerati stessero solo qui…..
    “revival coloniale spagnolo”…..1926….si direi che si puo buttare giu allegramente

    diciamo che in america però hanno un senso di “storico” molto concentrato: a los angeles le cose piu antiche sono del ‘700

  3. hanno ragione tutti e due
    lui perché in effetti non perderebbe molto
    i cittadini perché se quella casa è parte del paesaggio da così tanti anni, è sempre un peccato cancellare certe testimonianze.

    mi chiedo solo, per uno degli uomini più ricchi del mondo, cosa gli costava lasciarla la e costruirne un’altra la vicino?
    magari la lasciava alla comunità e ci faceva un museo apple.

    per il resto la sua forza è quella di non guardarsi mai indietro. quando apple comincerà a ricordare i vecchi tempi, inizieranno i primi veri problemi e l’azienda comincerà a rallentare la marcia. succede a tutti.

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