HoverBar per iPad – la recensione di TAL

di Redazione Commenta

Poco più di un mese fa Twelve South ha lanciato un accessorio per iPad chiamato HoverBar che nonostante non sia esattamente un campione d’innovazione ha fatto parlare di sé in tutto il MacWeb.
I motivi sono due: in primis l’ottima nomea di Twelve South, un marchio che negli ultimi anni ha saputo affermarsi con successo nella nicchia degli Apple utenti attenti al design; e poi la campagna di marketing, che ha trasformato un semplice braccio flessibile reggi-iPad in un must per chiunque voglia utilizzare il tablet Apple come postazione informatica flottante in molte e variegate occasioni, in particolar modo assieme ad un iMac.
La scorsa settimana ho potuto provare in prima persona l’HoverBar e ho scoperto un prodotto di ottima fattura ma molto meno versatile di quanto mi aspettassi.

Design e Packaging

Le foto del prodotto valgono certamente di più delle parole scritte, ma ciò non mi assolve dai basilari doveri descrittivi. HoverBar è un braccio flessibile composto da una clip per tenere in posizione l’iPad, che si collega tramite una testa tonda e un attacco a vite ad una vera e propria barra che si piega ma non si spezza, che si avvita a sua volta ad una ganascia in metallo da applicare al supporto e avvitare con apposita brugola (inclusa nella confezione, in stile IKEA).

Twelve South è un’azienda fondata sul design e si vede fin da subito. La cura riposta nella progettazione del packaging è chiaro segno di una positiva attenzione ai dettagli e come sempre accade per i prodotti Apple garantisce un valore aggiunto.
Una volta rimossa la fascia esterna e sollevato il coperchio, quello che troviamo all’interno è una precisa e ordinata disposizione di tutti i pezzi che compongono il braccio mobile, assieme ad un piccolo depliant con le semplici istruzioni di montaggio.

Montaggio dell’HoverBar

Assemblare l’HoverBar per la prima volta è una procedura che non richiede particolari abilità manuali. Per prima cosa conviene avvitare il braccio, mantenendolo piegato a U, sulla clip metallica. Nella confezione è incluso un rettangolino di silicone utile per stringere al meglio il braccio alla ganascetta.
Avvitata la barra al “clamp”, si può procedere ad avvitare la clip porta-iPad all’altra estremità.
Prima di montare il Tablet in posizione è consigliabile avvitare il tutto al supporto prescelto. Nel caso della destinazione d’uso standard, tale supporto sarà il piede a L di un iMac. Si piega poi il braccio alla giusta altezza, si regola la posizione della clip e poi finalmente si incastra l’iPad 2 all’interno della clip.

Il video di Twelve South che illustra il montaggio (lo vedete qui sotto) fa sembrare tutto facilissimo. Il montaggio in sé in effetti non è complicato, ma dare alla barra una buona curvatura e posizionare la clip esattamente nel punto in cui la vorremmo è meno semplice di quanto possa sembrare.

Non solo iMac

Nella mia prova, dovendo accedere al retro dell’iMac in poco spazio ho preferito avvitare la clip con la brugola verso l’esterno, anche se in realtà il verso consigliato sarebbe quello opposto.

La gamba a L dell’iMac non è comunque l’unico supporto cui si possa fissare l’HoverBar. Va bene qualsiasi superficie che non superi i 2,54cm di spessore. Ottimo quindi il pensile della cucina, oppure il tavolo della sala da pranzo (sul quale si può installare una rapida postazione di scrittura, com mostrato nella foto qui sotto), o ancora un leggio per i musicisti, o la testiera del del letto per gli inguaribili pigroni che vogliono guardare un film o leggere un libro standosene sdraiati supini senza sforzarsi neppure per reggere il tablet con le mani.
La barra si può avvitare con un angolo di 90° o 180° rispetto alla pinza, a seconda dell’uso che si fa dell’HoverBar, e i quadratini di silicone inseriti nella pinza sono una precauzione sufficiente a non lasciare graffi sulle superfici.

Fin qui tutto nella norma, dunque: perfetto compagno per l’iMac, come da copione, da associare magari a qualche applicazione che permetta di utilizzare iPad come monitor esterno (AirDisplay, ad esempio), ottimo compagno della massaia tecnologica o dell’iChef in cucina.

Versatilità dell’HoverBar

Ma è davvero tutto oro quel che luccica? Non proprio, perché anche questo piccolo gioiello di design, che pure si distingue dai propri consimili economici di fattura cinese reperibili su Amazon, ha qualche aspetto negativo.

Il sistema a vite che stringe la pinza, ad esempio, è molto meno pratico di quanto appaia. Certo è solo una vite, ma in molte occasioni le posizioni non troppo comode in cui ci si trova a dover operare la brugola e la forza che bisogna applicare per fissare saldamente il supporto fanno versare qualche goccia di sudore non preventivata.

Il risultato è che una volta fissata la HoverBar ad un supporto, toglierla vi richiederà lo stesso sforzo e alla terza o quarta volta che vi cimenterete nell’operazione vi assalirà fortissima la voglia di lasciare il braccetto montato lì dov’è.
Se la vostra intenzione era quella di usarlo come supporto per iPad da associare ad una postazione Apple fissa, nessun problema. Se pensavate di poter fare tranquillamente avanti e indietro con l’HoverBar fra l’iMac e la cucina, beh, dopo poco rinuncerete certamente ad una delle due soluzioni.

E’ questa la carenza di versatilità cui accennavo sopra. Un supporto che per sua natura può essere destinato a vari scopi e a vari spazi finisce per essere utilizzato soltanto in una posizione.
Aggiungeteci poi il fatto che le superfici più spesse di 2,5 cm sono molte più di quante ne aveste mentalmente preventivate, ve ne accorgerete guardando con disgusto quella mensola Lack che costava poco e fa la sua porca figura o il tavolo in massello che voi avreste giurato fosse quel mezzo centimetro più sottile.

Se vi accontentate della destinazione d’uso prevista di default (il vostro iMac) HoverBar rispetta tutti i requisiti e non mostra debolezze, comunque. Unico dettaglio che mi sento di segnalare: la clip triangolare che aleggia vuota accanto all’iMac quando l’iPad non è montato, da un punto di vista prettamente estetico non è un granché.

Compatibilità con i modelli di iPad

La clip di supporto inclusa nell’HoverBar che ho provato io e nei modelli ancora in vendita in questo momento è compatibile solamente con l’iPad 2.
Twelve South sconsiglia di “forzarvi” all’interno un nuovo iPad, nonostante la differenza di spessore sia minima, perché il prodotto è progettato con la massima precisione sulle misure della precedente versione del tablet.
Se avete un iPad 2 la compatibilità è quindi totale, mentre se avete un nuovo iPad e siete interessati all’acquisto dell’HoverBar aspettate ancora un po’ perché a breve verrà commercializzata una nuova versione perfettamente compatibile (assieme ad una clip standalone per iPad (3) per chi già possiede un’HoverBar).

Conclusione

HoverBar è un ottimo prodotto che sprizza design da tutti i pori e che certamente è stato progetto con attenzione e cura. Purtroppo è meno versatile di quel che possa sembrare e alcune limitazioni che ne rendono poco agevole l’uso al di fuori di due o tre soluzioni standard soffocano un po’ il potenziale di un accessorio altrimenti ottimo e dal prezzo (82€ su Amazon o 79$ +25$ s.s. dallo Store di TwelveSouth) relativamente contenuto.

Consigliato se volete utilizzare l’iPad 2 come schermo esterno flottante da affiancare all’iMac, come tablet “da cucina” o in altre situazioni predefinite (spartito digitale per il musicista, ad esempio).


Prodotto: HoverBar, braccio flottante per iPad 2
Produttore: Twelve South
Dove acquistare: Amazon.it (82€) oppure TwelveSouth shop (94$ spedito, 70€ ca.)

Pro: ottima fattura, design curato, esperienza di unboxing degna di Apple, costo non troppo più alto rispetto alle soluzioni “cinesi”
Contro:
installazione a volte difficoltosa, versatilità carente a causa di alcune limitazioni costruttive, non ancora compatibile con iPad di terza generazione.
Voto TAL: 7,5/10


Galleria Fotografica

Tutte le immagini sono disponibili anche in questo set Flickr.

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