Sblocco di un iPhone senza codice: di nuovo Cellebrite contro Apple

di Luigi De Girolamo 2

Sblocco di un iPhone senza codice ancora sotto la lente di ingrandimento, visto che di nuovo Cellebrite si è schierata contro Apple per sbloccare una vicenda ritenuta sempre più fastidiosa dalla mela morsicata

iPhone sbloccato

Si torna a parlare in queste ore della possibile sblocco di un iPhone senza codice. Alcuni nostri lettori ricorderanno che un italiano, di recente costretto ad affrontare la scomparsa del figlio, aveva chiesto senza successo a Apple di sbloccare il device del ragazzo in modo tale da ottenere video, foto e audio recenti del possessore del dispositivo.

Un nuovo caso spinoso da affrontare per la mela morsicata che, come avvenuto in occasione della diatriba con l’FBI, non ha mostrato alcuna pietà a Fabretti nel negargli una possibilità di questo tipo. Ecco perché quest’ultimo ha deciso di rivolgersi direttamente a Cellebrite, la società che ha aiutato l’FBI a sbloccare senza codice l’iPhone 5C dell’artefice della strage di San Bernardino, rilasciando in queste ore alcune dichiarazioni molto interessanti.

Queste le sensazioni di Fabretti sotto questo punto di vista:

“Sono appena tornato dal loro ufficio nel nord Italia. L’incontro è andato bene. Sono stati in grado di scaricare le directory con i contenuti del telefono, ma c’è ancora lavoro da fare per poter accedere ai file”.

Non è mancata, inoltre, una frecciata a Apple:

“Perché non posso vedere le sue foto o guardare i suoi video o sentire la sua voce? E’ terribile. Questa situazione è stata così frustrante. I genitori dovrebbero essere in grado di controllare ciò che è all’interno dei telefoni dei propri figli, soprattutto quando sono minorenni”.

Insomma, la sensazione è che una nuova telenovela sia alle porte per Apple e che come premesso dal brand di Cupertino la questione dell’iPhone 5C abbia rappresentato a conti fatti un pericoloso precedente nello sblocco di un iPhone senza codice.

Commenti (2)

  1. Come si faceva un tempo senza questi dispositivi? C’erano le foto, vero, ma c’era anche tanta memoria nel nostro cuore del nostro amato scomparso, accessibile sempre e ovunque, al sicuro da tutti e incancellabile.

  2. È responsabilità del genitore preoccuparsi di avere libero accesso ai dati dei figli minorenni non certo il produttore.
    Si faceva lasciare la password scritta da qualche parte in una busta sigillata e risolveva qualsiasi problema futuro.

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