Samsung fa causa ad un giornale per avere parlato male di Galaxy S5

di Redazione Commenta

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Samsung ci tiene alla sua immagine. I suoi spot pubblicitari hanno anche fatto impazzire Phil Schiller, Senior VP per il marketing ad Apple. Ma sembra che Samsung sia disposta a mettere i bastoni tra le ruote ad un giornale, se questo ha parlato male di Galaxy S5.

Lo scrive MediaToday. L’azienda coreana avrebbe fatto causa all’Electronic Times, giornale coreano, per avere parlato male della fotocamera di Galaxy S5. Samsung sostiene che le notizie di una cattiva fotocamera potrebbero fare esitare i potenziali acquirenti nel fondamentale trimestre di lancio, e accusa il giornale di avere scritto falsità riguardo il funzionamento del suo ultimo dispositivo di fascia alta. Per questa ragione Samsung chiede al giornale il pagamento di 284 000 dollari.

Casi simili sono capitati anche ad Apple, che però non ha mai scelto di fare causa a nessuno. Nel 2007, ad esempio, l’analista Richard Windsor aveva sostenuto che lo schermo del primo iPhone utilizzasse una pellicola per riconoscere il tocco degli utenti sul display. Questa pellicola, scriveva l’analista, avrebbe smesso di funzionare di lì a poco, costringendo gli utenti a farsi sostituire il dispositivo.

Rob Enderle aveva sostenuto che lo slide-to-unlock di Apple non avrebbe permesso ad una donna aggredita di effettuare rapidamente una chiamata di emergenza. Windsor era tornato l’anno successivo sostenendo che iPhone 3G montasse un chip Infineon difettoso che avrebbe reso inutilizzabile il dispositivo.

iPhone 4 era stato messo sotto accusa per il caso Antennagate, secondo cui il dispositivo avrebbe perso la connessione alla rete cellulare semplicemente quando tenuto in mano. Apple, in quel caso, aveva effettuato una conferenza in cui aveva mostrato come i telefoni della concorrenza si comportassero nello stesso modo.

Solo di qualche mese fa è la notizia che iPhone 5c sarebbe stato un flop. In realtà l’iPhone in plastica di Apple ha battuto le vendite di tutti i suoi principali concorrenti.

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