Apple cambia il suo modo di fare previsioni per colpa degli analisti

di Redazione 10

 

Il CFO di Apple Peter Oppenheimer ha confermato l’intenzione di Apple di modificare il modo in cui la compagnia calcola le previsioni dei profitti per i suoi trimestri. A stimolare il cambiamento sarebbe stato il comportamento del titolo in borsa di Cupertino.

Spiega Oppenheimer: “Negli scorsi anni, le nostre previsioni rappresentavano una stima al difetto dei risultati che per ogni trimestre pensavamo di riuscire a raggiungere. Nel futuro, pensiamo di fornire delle previsioni che riflettono i risultati che veramente pensiamo di ottenere. Chiaramente non possiamo prevedere con totale previsione questi dati, ma crediamo che saranno all’interno dell’intervallo pubblicato con le nostre previsioni. Per questa ragione, per il trimestre di marzo, ci aspettiamo di incassare tra i 41 e i 43 miliardi di dollari contro i 39,2 miliardi dello scorso trimestre”.

Per quale ragione Apple si comporta in questo modo? Basta guardare il titolo in borsa di Cupertino, che nonostante trimestri da record e una domanda sempre alta dei suoi dispositivi è da qualche mese in discesa.

Con le sue nuove stime, Apple sta cercando di evitare agli analisti il lavoro sporco di scoprire quali saranno i profitti di Apple per un trimestre. I professionisti della borsa americana sono infatti soliti gonfiare le previsioni di Apple fino al punto che, presentati i risultati ufficiali (comunque eccezionali), la borsa risponde negativamente.

Ora che Apple indicherà con la massima precisione i profitti per il trimestre entrante, sarà chiaro che quando un analista sbaglierà la sua previsione sarà colpa della sua sfera di cristallo, non di Apple.

Nel compiere questo cambiamento, Cupertino dovrà porre grande attenzione a non superare con le previsioni gli effettivi risultati, che potrebbero produrre un effetto economico forse ancora peggiore delle sovrastime degli analisti.

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Commenti (10)

  1. Mettendo la parola Apple in grassetto è ancora più evidente come usate il keyword stuffing per guadagnare qualche posticino nei risultati di Google… non molto onorevole direi

    1. @Vittorio: Penso che per un blog di APPLE totalmente gratutio sia normale voler valorizzare e scalare la classifica nelle ricerche Google.
      Perchè bisogna scandalizzarsi?
      Scandalizziamoci di SKY che fa pagare dai 25/ ai 50 €uro al mese e ha pubblicità a livelli di Mediaset o Rai.
      BAsta trollare a tutti i costi
      APPLE APPLE APPLE!

    2. @Alfonso:
      Forse hai frainteso il mio commento. Io sono utente Apple sia per quanto riguarda telefono, che tablet, che portatile, e addirittura il router di casa :) quindi non sono contro Apple in alcun modo. Più che altro sono contro al fatto di usare queste tecniche quando basterebbe scrivere buoni contenuti e si otterrebbe lo stesso risultato. Poi boh a mio parere si rovina anche la lettura mettendo così tante volte la stessa parola in un capoverso.
      P.s. non so cosa c’entri Sky in questo discorso

    3. @Vittorio: Col tuo, anche corretto per molti aspetti, modo di pensare direi che è proprio Google da evitare visto il modo discutibile di indicizzare i contenuti.

    4. @LucaS:
      Diventa discutibile se si ha un’alternativa valida e migliore al loro algoritmo di indicizzazione dei contenuti. Ora non che io me ne intenda molto ma l’Information Retrieval è ancora fortemente basato sul conteggio delle parole in un testo con annesso punteggio da assegnare al documento in base ad alcuni parametri calcolati su queste.
      Sta all’uomo poi non abusare del sistema sapendo come funziona.

    5. @Vittorio:
      Credimi! Ti invidio, perché hai il tempo (probabilmente non hai una mazza da fare) per pensare e scrivere una ca%%ata del genere.

      Ma secondo te Google pensa al grassetto? Quella è l’ultima delle cose che prende in considerazione. Devo dire che sei proprio un esperto di tecniche SEO. Tanto di cappella (non è un errore)!

    6. @Giuseppe:
      Mi accorgo solo ora che ho scritto “grassetto” quando volevo intendere il fatto che la parola viene ripetuta veramente troppe volte nell’articolo (come infatti ho scritto anche in un commento successivo), sarà stato un lapsus. Comunque si, credo che si basino anche sulle parole in grassetto :)
      Per il resto, studio e lavoro quindi ho abbastanza da fare. Posso ammettere che potrei aver detto una cazzata non essendo onnisciente come te evidentemente, di sicuro ammetto che non so molto di SEO. Puoi illuminarmi tu se non tolgo troppo tempo alla tua vita piena di impegni.

    7. @Vittorio:
      1. Prendi una pagina, scrivi dentro Apple n volte e poi vediamo se BigG te le mette in cima a una pagina.
      2. Lo stesso del punto 1 ma tutto “strongato” e vediamo.
      3. Prima dei grassetti sono utili i titoli interni
      4. Le regole con cui Google crea le pagine dei risultati di ricerca sono ignote e proprietà di Google stessa. Se le sputt4nasse ai quattro venti i suoi competitor potrebbero usare per scrivere il codice di un motore di ricerca concorrente.
      5. Le tecniche di SEO non si possono certo riassumere in un commento.

    8. @Giuseppe:
      Giusto, perché io ho detto invece che basterebbe applicare il punto 1 o il punto 2 per essere tra i primi risultati? Vabbe va, forse hai qualche pregiudizio e mi hai preso per un rimbambito :)
      Non c’è molto da imparare qui, quindi lascio la discussione

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