LiquidMetal e zaffiro, il binomio per l’iPhone del futuro?

di Giordano Rodda Commenta

Pochi giorni fa Apple ha rinnovato il suo contratto esclusivo per l’uso di LiquidMetal, l’ormai celebre materiale di grande leggerezza, resistente come un metallo ma modellabile come la plastica, e la domanda di qualche malizioso è stata: perché? Considerando che nei quattro anni di diritti di utilizzo tutto quello che si è visto sono state le clip per estrarre le sim dagli iPhone, un po’ di perplessità era da mettere in conto. Adesso, forse, è stata fatta un po’ di luce sul mistero.

LiquidMetal

L’U.S. Patent and Trademark Office degli Stati Uniti ha infatti appena concesso ad Apple un brevetto (vecchio in realtà di sei anni) che potrebbe suggerire prospettive interessanti sulla struttura dei prossimi smartphone di Cupertino. L’idea è quella di integrare il vetro (come lo zaffiro, in cui Apple ha investito parecchio) direttamente con un telaio in LiquidMetal per formare uno chassis unico.

Al momento, gli iPhone (compreso il 5s) vengono ancora prodotti con una guarnizione in gomma speciale tra il vetro e la struttura in metallo per limitare i danni in caso di caduta, ma l’uso di zaffiro e LiquidMetal potrebbe rappresentare un passo da gigante in termini di resistenza agli urti e all’usura.

Ovviamente è di gran lunga troppo presto per sognare una nuova serie di iPhone prodotti con questa tecnologia, ma di certo la tempistica – quel brevetto è lì da sei anni, ancora prima che Apple acquistasse i diritti per il LiquidMetal – fa ben sperare. Una cosa è sicura: se mai questo materiale verrà usato in quantità massicce per gli smartphone, lo si verrà a sapere parecchio tempo prima, visto che si renderà necessario un incremento di vari ordini di grandezza nella produzione di LiquidMetal. Scordiamocelo per l’iPhone 6 e forse pure il 6s, in sostanza.

(Zaffiro e metallo liquido: la prossima campagna pubblicitaria praticamente si scrive da sé).

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