Il lancio dell’iPhone 6 rovinato dagli “scalpers”

di Redazione 1

Per il lancio dell'iPhone 6, venerdì scorso, si sono formate file che non si vedevano da un bel po' di tempo. A New York le code di fronte agli Apple Store si estendevano per qualche isolato. Peccato che fossero formate, per la maggior parte, da "scalpers" cinesi, bagarini dell'iPhone pronti ad acquistare telefoni che, molto probabilmente, sono già arrivati sul mercato grigio del Sud-Est asiatico.

A mettere in luce la triste realtà è un video di Casey Neistat, girato a New York nella notte fra giovedì e venerdì. La situazione è complicata, con tanto di polizia a pattugliare la zona e problemi di ordine pubblico da sedare con la “gentilezza” tipica del NYPD. Il problema, però, non riguarda solamente la Grande Mela.

Come ho già raccontato venerdì, qualcosa di simile (ma su scala minore e in maniera forse meno evidente) è accaduto anche all’Apple Store di Berlino, preso d’assalto da compratori russi e polacchi che, contanti alla mano, hanno comprato due iPhone 6 alla volta per tutta la mattinata del 19 settembre.

I problemi di ordine pubblico, qui nella capitale tedesca, si sono registrati nella giornata di sabato, quando un commando di uomini armati ha assalito, in pieno giorno, un furgone blindato che stava ritirando il contante proprio dall’Apple Store Kurfürstendamm.

Un evento che dovrebbe chiamare a raccolta fan della Mela, in sostanza, è diventato un’appuntamento imperdibile per gli “scalpers” e per le organizzazioni criminali che, con ogni probabilità, organizzano questo tipo di “iniziative” semi-legali. Nessuna legge, in effetti, vieta a queste persone di fare quello che fanno, vale a dire presentarsi in un negozio e acquistare dei beni pubblicamente disponibili. Apple non può certo rifiutarsi di venderli. Il limite di due iPhone acquistabile a persona, già istituito da qualche anno, non sembra funzionare.

Non è un caso, come dicevo nel mio articolo, che gli unici a cantare e a ballare, venerdì mattina, fossero i dipendenti degli Apple Store.
E’ un vero problema di marketing, perché la presenza degli “scalpers” ha offuscato, in molti casi, la pubblicità positiva dell’evento.

L’unica verso soluzione è il lancio in contemporanea sui mercati in cui il mercato grigio tira di più, vale a dire Cina e Russia. Facile a dirsi, molto più difficile a farsi. Sicuramente dietro la decisione di non lanciare iPhone 6 subito anche in Cina ci possono essere cause di forza maggiore. Come le difficili relazioni con gli operatori, le necessità di adattamento tecnico dei dispositivi o le politiche di importazione. Non ultima l’impossibilità di soddisfare una domanda globale già fin troppo alta senza che la Cina faccia parte dei paesi di lancio.

 

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