App crackate per iPhone: la risposta di Apple

di Redazione 12

Una realtà che di fatto voleva essere segreta senza esserlo, una realtà che è stata quasi un vero tabù per il Mac Web, una realtà che era conosciuta da tantissimi iPhone users, ora ha finito di esistere. Stiamo parlando del settore della pirateria informatica dedicato alle App crackate per iPhone e più precisamente “la realtà” che ha chiuso i battenti è TheMonkey’sBall: “il sito dove tutto è iniziato“. Quella che vi raccontiamo è la storia di una chiusura forzata su richiesta di Apple. Sfruttando questo fatto di cronaca vorremmo, rubandovi pochi minuti, ragionare ad alta voce con voi sulla pirateria rivolta ad iPhone.

Il fatto è semplice da raccontare: il sito TheMonkey’sBall forniva a tutti gli iPhone user la possibilità di avere la stragrande maggioranza delle applicazioni a pagamento su App Store in maniera totalmente gratuita. Il tutto alla luce del sole da mesi. La risposta di Apple non è tardata molto dal giungere. Tramite una E-Mail, gli avvocati di Cupertino hanno fatto gentilmente presente al titolare del sito che ciò che stava facendo era altamente illegale e hanno richiesto l’immediato spegnimento del servizio, cosa che, puntualmente, è avvenuta. Naturalmente questa presa di posizione non ha fermato la pirateria delle App per iPhone e non la fermerà: Apple però ha preso pubblicamente coscienza della piaga.

I titolari di TheMonkey’sBall hanno reso pubblici i dati e le statistiche relative al proprio sito e “ai servizi” offerti: si ricava un incredibile successo per la pirateria. Non sono cifre spaventose se si ricordano gli ormai quasi 10 milioni di iPhone 3G sulla terra: non per questo però è giusto che Apple tenga gli occhi palesemente chiusi.

Non vogliamo essere dei bacchettoni, un MP3 lo abbiamo scaricato tutti. Vogliamo però capire cosa possa spingere il più ligio impiegato di banca a commettere quello che a tutti gli effetti è un reato.

Da una parte App Store offre una varietà, in continua espansione, di diverse tipologie di applicazioni: è quindi materialmente impossibile provarle tutte. Si pratica dunque una scelta che, per le applicazioni a pagamento, è molto attenta: nonostante questo, se ne vorrebbe sempre qualcuna in più e la via più facile è quella di ricorrere alle App crackate.

Oltre a questo, ciò che spinge gli utenti a scaricare piuttosto che acquistare una App per iPhone è il fatto di non poterla provare prima. Si insinua fortemente il dubbio di spendere in modo corretto i famosi “7.99 Euro”. A questo proposito, sarebbe interessante poter avere una prova gratuita delle App, anche solo per poche ore; oppure desidereremmo che più spesso fosse presente la versione “Lite” che già molti developpers offrono. Accade anche che qualcuno scarichi l’applicazione crackata solo per provarla e poi la acquisti regolarmente su App Store: fatto meno raro di quanto possa sembrare.

Le App crackate non fanno bene al sistema App Store perché sono tutti introiti che gli sviluppatori, soprattutto quelli indipendenti, possono reinvestire in nuovi progetti potendosi dedicare solo a questo se la propria applicazione ha davvero avuto successo. Se quindi si ama il proprio iPhone e si ama App Store (servizio che forse da solo ha decretato il successo di iPhone stesso) non scarichiamo le App crackate, ma acquistiamole. È un sicuro investimento per la nostra futura soddisfazione di utenti iPhone.

Commenti (12)

  1. Articolo molto interessante e completo, che fa aprire gli occhi (e la mente).
    Grazie Michele!

  2. Sono pienamente in sintonia. Ci sono molte applicazioni a 75 centesimi di euro quasi quanto un caffè e questi soldi fanno bene a chi ha perso tempo e fatica a realizzare qualcosa che ci sembrava utile… poi se l’applicazione non valeva neanche i 75 centesimi ci sono i commenti degli utenti che ci aiutano.

  3. neanche lo conoscevo sto sito…
    vabbe’ che le app gratis che ci sono mi bastano…a chi cacchio serve la versione full della spada di star wars?
    cmq aspetto di sentire i commenti quando sta notizia uscira’ su qualche altro blog, magari quello che inizia per P e finisce con untoinformatico, ma gia me l’immagino: pirateria giustaaaa, i programmatori prendono poco, apple ladra… che palle sti incontentabili del tutto, subito e gratis.

    Cmq io vorrei vedere le statistiche dei soldi che hanno fatto coi bannerrrr!

  4. la stragrande maggioranza degli utenti di internet, specialmente i ppiu smaliziati non considera la cosiddetta “pirateria” un reato, ecco perchè l’ipiegato di banca scaarica e continuerà a farlo app craccate etc. etc.

  5. io personalmente posso capire quando vuoi andare contro qualcosa come una società grande che cmq fa soldi a palate.
    non è giusto, ma lo capisco.
    non capisco cosa possa spingere una persona a fregarsene alla grande degli sforzi di una persona normalissima che si è messa lì a programmare e ha fatto tutto questo al maggior parte per ricavarci il 70% di 79 centesimi (senza contare i 99 dollari di iscrizione).
    insomma, The Apple Lounge ha fato alcune bellissime interviste a sviluppatori che hanno fatto ottime app (tipo English from fear) che valgono i soldi che spendi.
    rivolto a quelli che scaricano app crakkate: pensa che con i soldi che spendi per un panino al bar, un caffè o hissà quale altra cavolata, potresti 1) fare felice un programmatore; 2) dargli lo slancio per fare alntre nuove e belle applicazioni; 3) dargli un lavoro.
    e tieni conto che che tutti questi non sono dei geni dell’informatica e come lo stanno facendo loro magari potresti essere al loro posto un giorno!
    THE END

  6. Concordo pienamente con l’articolo; è davvero ben fatto e dà una chiave di lettura davvero giusta e fa ragionare su quei “click” che troppo facilmente ci fanno scaricare file e quello che quel “click” potrebbe significare..Grazie Michele!

  7. Sono di corsa e prometto di rispondere a ciascuno più tardi.
    Per ora, volevo solo ringraziare a nome della redazione (ricordando che TAL è un gruppo, non un insieme di singoli) per i commenti positivi e per le riflessioni che avete posto.
    a più tardi ;-)

  8. … totalmente d’accordo, Michele

    confesso di averne scaricate due o tre ma *solo* per vedere se valeva la pena acquistarle. dopo averle provate le ho comprate oppure eliminate
    le versioni “lite” spesso non hanno tutte le funzioni abilitate: sarebbe bello poter avere dei demo a tempo

    ancora una cosa… non so… forse sono io che frequento i siti sbagliati… ma uno dei piu’ attivi (niente nomi ;-) che guardo ogni giorno per le news molto aggiornate e complete (mi risparmio, cosi’, di girare 5 o 6 siti ammeregani) … be’, direi che e’ frequentato soprattutto (per non dire quasi solo) da “quelli che usano la k”, con tutto quanto ne consegue ;-)
    ho paura che, qui in italia, sia quello il target principale dell’iphone ==;-/

  9. Sono anche io dell’idea che app store dovrebbe dare la possibilità di scaricare delle demo, perchè spesso i commenti che si leggono riguardo alla stessa app sono del tipo: “fantastica”, “inutile”…un pò difficile farsi un’idea e magari buttare, a volte, 6 o 7€…

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