Topolino per iPad? Sì, ma solo tramite abbonamenti.it

di Redazione 11

Qualche giorno mi è arrivato fra le mani un comunicato in cui si parlava dell’imminente lancio di Topolino per iPad. Mi sono appuntato la cosa, intenzionato a parlarne, ma quando ho cercato l’app Topolino (o qualcosa di simile) nell’App Store non ho trovato nulla. Ho pensato che forse ci sarebbe semplicemente voluto qualche giorno per l’approvazione dell’app e che tanto valeva aspettare prima di scriverne. Fra un impegno e l’altro la faccenda – di cui invece abbiamo parlato su Libri e Bit – mi è passata di mente. A riaccendere la lampadina, una newsletter di Mondadori che mi è arrivata ieri in cui mi si proponevano i nuovi abbonamenti digitali gestiti da abbonamenti.it. Un rapido passaggio sul sito ed eccolo lì: l’abbonamento elettronico a Topolino. Fare due più due non è stato difficile: per leggere Topolino su iPad non c’è nessuna applicazione dedicata. Bisogna installare l’applicazione di abbonamenti.it e da lì inserire il proprio user name e password con cui ci si è registrati sul sito e con il quale si è già provveduto ad acquistare uno degli abbonamenti digitali disponibili. Come faccia l’utente iPad medio ad effettuare con successo questa sequela di passaggi senza perdere la voglia a metà percorso è un mistero.

Per semplice curiosità e mosso da una punta di nostalgia ho voluto acquistare l’abbonamento di Topolino in offerta lancio: 8 numeri a 9€. Non male neppure le altre modalità di abbonamento digitale (26 numeri e 52 numeri a 29,90€ e 49,90€), entrambe più economiche del cartaceo.

In-app subscription, queste sconosciute

L’applicazione abbonamenti.it, necessaria per leggere gli abbonamenti digitali ma irreperibile nelle pagine delle riviste sul sito stesso del distributore, è di fatto un “multi-reader” che funziona in questo modo: al primo avvio l’applicazione chiede di effettuare il login con le credenziali utilizzate sul sito; se sul sito non ci siete mai stati, tanti auguri. Nessun link diretto ma solo un invito “testuale” a collegarsi ad abbonamenti.it. Il bravo utente iPad allora deve aprire Safari, digitare manualmente il nome del sito nella barra degli indirizzi, caricarlo, scegliere la rivista cui abbonarsi e pagare tramite carta di credito o PayPal. Una procedura lontanissima dall’essere user-friendly e troppo “avanzata” per il tipo di utenza che interessa agli editori.

Il motivo di tutto questo vero e proprio percorso ad ostacoli? Semplice: è l’unico modo attraverso il quale gli editori e il gestore degli abbonamenti non debbono versare ad Apple il 30% previsto dalle in-app subscription. Insomma: la possibilità di iscriversi dall’applicazione è totalmente inesistente e quindi abbonamenti.it non si configura come app editoriale. Ergo non è sottoposta alle regole delle in-app subscription e semplicemente si limita a fornire una schermata di login.

Il problema è che una volta effettuato il login, l’app si trasforma in un reader, quindi in un app editoriale, ma ormai l’abbonamento è fatto e tanti saluti. Sinceramente non ho idea di quanto quest’app sia in regola con la policy Apple, ma se è stata approvata ed è utilizzabile, evidentemente la scappatoia escogitata ha sortito l’effetto desiderato.

L’app di abbonamenti.it

Quanto all’applicazione in sé, la delusione è pressoché totale. Il reader che abbonamenti.it mette a disposizione è una versione “ottimizzata” per iPad dello stesso reader che si può utilizzare per leggere le riviste via browser. E le riviste, poi, altro non sono che meri PDF schiaffati dentro suddetto reader. Nessun tipo di astrazione del contenuto che permetta una riformattazione ad hoc e soprattutto interazione zero. Finché la rivista che si vuol leggere è Panorama, ci si può anche stare. Ritrovarsi pezzi di frase sgranati o poco leggibile non può certo essere questa gran perdita, vista la qualità del giornale. Ma nel caso di Topolino è inaccettabile. Le immagini delle tavole sono di bassa qualità e lo scorrimento del contenuto è pessimo.

Niente zoom sui riquadri come avviene in applicazioni come Comixology, per dire, e nessuna possibilità di fare doppio tap adattando automaticamente il contenuto alla dimensione del display, ma semplicemente pinch e zoom liberi che dopo un po’ fanno venire voglia di premere il tasto home e di fare un salto in edicola per comprare (per voi e per vostro figlio) la versione cartacea del giornalino. E a questo punto mi viene da pensare che lo scopo di tutta l’operazione sia proprio questo: convincere che la carta è ancora superiore al digitale per spingere le vendite tradizionali. O magari questa è solo una teoria del complotto e siamo semplicemente di fronte all’ennesima riprova della pochezza degli editori italiani di fronte alla rivoluzione digitale che ha investito il loro settore e li ha travolti come uno tsunami largamente preannunciato.

 

Commenti (11)

  1. Ma la carta E’ infinitamente migluore rispetto al digitale. Il digitale è solamente più comodo per trasportabilità e per capacità di archiviazione, tutto qui.

  2. Direi la seconda :)

  3. Ci hai preso in pieno con l’aticolo. Anche io come te una volta scoperta l’esistenza della versione digitale, preso dalla nostalgia ho scaricato l’app abbonamenti e non avendo l’account e non essendo riuscito a capire dal sito come cavolo fare un nuovo account, ho abbandonato. Risultato app cancellata 10 secondi dopo l’installazione.

  4. Esattamente!anche io ero entusiasta di avere qualche rivista su ipad visto che ce ne sono davvero poche.Poi quando ho scoperto l’app abbonamenti.it mi é venuta una tristezza…..non poteva esserci approccio piú sbagliato!
    Il grande successo dell’app store é legato anche alla sua semplicità ed immediatezza….un clik e ho acquistato quello che mi interessa…abbonamenti.it rende tutto piú complicato e, come dici anche nell’articolo,fa venire voglia di lasciare perdere!
    Mi domando se chi ha promosso l’app sa cosa é un ipad e come funziona l’app store.

  5. Davvero pazzesco… Tempo fa esisteva un’app per le storie di Topolino: Disney Digicomics. Era tutto in-app, si compravano storie singole, perfino si sentivano i rumori della storia (ad esempio il vroooom delle macchine). Insomma niente male! L’app era solo per iPhone, quindi pensavo che avrebbero semplicemente preso quell’app e l’avrebbero migliorata e fatta per iPad. Invece niente… Hanno trovato questo sistema di abbonamenti.it che onestamente fa pena… Quando l’ho scoperto ho rinunciato e sono andata in edicola! Che tristezza…

  6. Come al solito in Italia si fanno le cose alla c** … Come giustamente scritto nell’articolo, il sistema studiato da Apple e seguito dalla maggior parte degli editori (esteri) è comodo, trasparente per l’utente e invoglia ad acquistare… Gli editori italiani, retrogradi e bramosi di compensi, vogliono fare gli alternativi e combinano solo delle schifezze ( vedi il discorso iBook, l’ebook store italiano è inesistente per colpa degli editori, con la conseguenza che, chi ama leggere e lo fa sul proprio iPad, deve procurerai gli amati ebook per vie alternative… )
    Se cmq qualcuno è interessato a riviste italiane, c’è l’ottima applicazione Zinio che ha un’ottima edicola

  7. Quella frase di Paperino nello screenshot mi sembra presa da un film di Nanni Moretti (Bianca) :D

  8. Gli editori italiani dovrebbero cercare di capire che il mondo è cambiato, molto cambiato. E dovrebbero sistituire i loro vecchi dirigenti con gente giovane.

  9. Tutto vero, ma dire che l’app fa schifo mi sembra una valutazione superficiale. Sono un’app e un reader uguali a quelli di tutti gli editori italiani (vedere Repubblica, Corriere, Gazzetta, Sole24Ore, etc.). Io l’ho trovata anche più carina delle altre sullo store. Poi il limite non è dell’app ma del formato pdf. Paragonare Comixology o Marvel al PDF significa non sapere cosa si scrive. Ci andrei piano. E poi mi sembra di aver letto nel comunicato di Disney che tra poco sarà disponibile una nuova app che andrà proprio nella direzione dell’interattività. Allora si, se non avranno almeno le stesse features di Comixology e compagni, si potrà e dovrà criticare. MA prima mi sembra una presa di posizione molto molto superficiale che non fa un buon servizio al lettore. Questo è quello che penso. Ovviamente condivisibile o meno. Ciao!

    1. @Claudio: No, l’app fa proprio schifo. In questi giorni è addirittura impossibile fare il login, mentre il sito funziona perfettamente.

  10. L’App e la qualità saranno pure scarsi, ma parlare della pochezza degli editori italiani è un pò superficiale…bisogna entrare nel mondo dell’editoria per capirlo, i guadagni sono davvero scarsi e in Italia dover versare il 30%dell’abbonamento ad Apple vuol dire rimetterci perchè non ci si guadagna il 30%… la soluzione sarebbe aumentare quel 30% sull’abbonamento, ma poi sarebbe troppo caro…

    Se ci pensate bene, cosa fa Apple per guadagnarsi questo 30%? capirei il 3% sarebbe più adeguato, ma è proprio in linea di principio che non trovo giusto dover pagare Apple per leggere qualcosa sul telefono o tablet che ho già pagato profumatamente.
    Io preferisco di gran lunga scaricarmi le versioni in pdf dagli abbonamenti online e leggerli direttamente in pdf senza nessuna app particolare e senza bisogno di connessioni.

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