Cosa c’è scritto sull’icona dell’app Note per Mac?

di Redazione 5

La Apple del 2012 non dimentica il suo passato, ed inserisce in OS X 10.8 un piccolo nostalgico “Easter Egg” all’interno dell’icona della nuova app Note. I più attenti lo avranno sicuramente già individuato e riconosciuto, magari ricordando quello (più intelligibile) di TextEdit.

Ho sempre avuto una passione per le icone, sin da piccolo. Mi ha sempre affascinato la capacità dei designer di riuscire ad inserire in un quadratino un simbolo che spieghi all’utente cosa sta per eseguire, e al tempo stesso che lo invogli a farlo. Non a caso vi abbiamo parlato spesso di Susan Kare, l’artista che ha realizzato le prime icone dell’interfaccia Mac OS, negli anni ’80. Tali icone sono riconosciute come piccole opere d’arte, persino vendute in stampe a tiratura limitata.

Certo oggi le cose sono cambiate, e mentre da una parte è fisiologica un po’ di nostalgia per la pixel art, dall’altra resto davvero affascinato dalla quantità di dettagli che si possono inserire nelle attuali icone per OS X. Quest’ultime hanno una definizione enorme, nettamente superiore a quella necessaria. In pratica, già pronte da anni per il Retina Display. Per osservarle in tutto il loro splendore, aprite una finestra del Finder ed andate nella cartella Applicazioni. Impostate la visualizzazione Cover Flow ed allargate al massimo la finestra. Noterete, ad esempio, che l’app Note ha due fogli strappati, o che Contatti ha la copertina in cuoio. Riuscirete persino a vedere le rughe della ragazza in Photo Booth. Particolari impossibili da notare nel dock.

Tornando alla domanda di apertura, cosa vogliono dire quegli schizzi sulle righe gialle? Ad una prima analisi sembrerebbe una ricetta del medico di fiducia. In realtà no, la risposta è piuttosto banale, esattamente come già successo in TextEdit sono i famosi versi dello spot Think Different:

Ed esattamente le seguenti parole:

Here’s to the crazy ones.
The misfits. The rebels.
The troublemakers. The round
pegs in the square holes.

The ones who see things differently.
They’re not fond of rules.
And they have no respect for
the status quo.

Anche se a dirla tutta, quel “for” alla fine della penultima riga sembrerebbe proprio un “of”. Voi cosa ne dite?

Un’ultima curiosità, sempre per la gioia dei nostalgici: l’ultima apparizione “ufficiale” dello slogan Think Different fu nella home page del sito della Apple, ad ottobre del 2005 in occasione della scomparsa di Rosa Parks:

 

Commenti (5)

  1. Io penso che ci sia scritto they have no respect, non cè proprio FOR.

  2. A me invece sembra sia abbreviato in “resp. f”

  3. Credo che solamente i farmacisti riuscirebbero a decifrare quelle scritte!
    Comunque é davvero bella l’attenzione che da Apple ad ogni singolo dettaglio e credo che i grafici si divertano un sacco a collaborare in questi progetti!

  4. A me sembra un of…

  5. hahahha una ricetta del medico di fiducia ahhahha :’D grandi ;)

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