Google batte Apple dove è più debole: ecco perché Android Wear sarà migliore di iWatch

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Android Wear Sfida Persa

Android Wear è stata la notizia bomba di questa settimana. Quando nessuno se lo aspettava, Google ha presentato la sua soluzione software per l’utilizzo di Android tramite uno smartwatch. Apple, nel frattempo, latita con il suo iWatch. Ma Google ha dimostrato a Cupertino che non c’è battaglia quando si tratta di dispositivi che si portano al polso. Apple potrà produrre l’hardware migliore, ma la guerra del software al polso è già stata vinta da Mountain View (qualche anno fa).

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Guardando i video dimostrativi rilasciati da Google negli scorsi giorni, sembra evidente che Android Wear non disporrà di uno store dove sarà possibile scaricare applicazioni aggiuntive per il dispositivo. Google non segue la strada tracciata da Pebble e Galaxy Gear, i due principali concorrenti che si troverà a fronteggiare sul mercato, fornendo applicazioni specifiche per Android Wear. Nei video è chiaro che gli orologi con il sistema operativo da polso di Google faranno due cose: mostreranno schede di Google Now e riceveranno notifiche interattive.
Due settori in cui Apple ha ancora molto da imparare.

I Want it Now

I due fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, avevano un sogno. Dare all’utente il risultato di una ricerca prima che questo potesse eseguirla. Il sogno si è avverato (o, se preferite, si sta avverando) con Google Now. Now è il servizio di Mountain View integrato nei dispositivi Android delle ultime generazioni (e su Chrome) che permette al sistema operativo di sapere quando ad un utente sarà utile una certa informazione.

Usate Google Maps, GMail, Google Music e Chrome? Allora Google sa quando e dove vi muovete, sa cosa vi piace leggere e che musica vi piace ascoltare. Con un dispositivo Android, Google Now è ad uno swipe di distanza dalla schermata di sblocco. In un attimo è possibile conoscere il meteo per il posto dove ci si trova, gli appuntamenti per la giornata, il tempo richiesto per arrivare al posto di lavoro (tenendo conto del traffico e del tipo di trasporto utilizzato) e i risultati della partita di calcio della squadra preferita.

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Queste informazioni, raccolte in cartoline digitali, sono disponibili (e funzionanti) sulla maggior parte dei dispositivi Android attualmente in commercio e su iOS. Qui è però richiesta l’apertura dell’applicazione di Google, non essendo i servizi di Mountain View integrati nel sistema operativo di Apple.

Secondo Google, questa è una delle due cose che bisogna fornire agli utenti di Google Wear: le schede di Google Now. Google ha capito che è necessario ridurre al minimo le interazioni tattili con un display di piccole dimensioni (quando è molto probabile che una o entrambe le mani siano occupate). Quindi mostra agli utenti di Android Wear le informazioni di cui hanno bisogno in quel momento. Vi siete appena svegliati? Il vostro smartwatch vi mostra il meteo per la giornata e il tempo richiesto per arrivare al lavoro. Sono le cinque di pomeriggio e avete un appuntamento dal dentista alle sei? iWatch vi mostrerà per prima quella scheda, e poi quella in cui vi dirà quanto tempo serve per arrivare dal dentista in base a dove vi trovate. È appena cominciata l’ultima partita del Milan (e voi avete detto a Google Now di essere interessati alla squadra)? Sullo schermo del vostro orologio troverete la scheda con il risultato in tempo reale del match.

Apple non può vantare alcun servizio simile. La cosa che più si avvicina a Google Now sui dispositivi Apple è la nuova scheda Oggi del Centro Notifiche di iOS. Due righe di testo riassumono il meteo per la giornata, mentre vengono elencati gli eventi segnati sul calendario per la giornata quotidiana e quella seguente. Google sta lavorando da anni su Google Now, mentre Apple non ha niente con cui controbattere.

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Certo, iWatch potrà ricevere una notifica quando c’è un evento programmato sul calendario o un promemoria. Ma chiunque abbia utilizzato Google Now sa che il sistema di Mountain View è più vivo, più sveglio (per non dire intelligente) di una semplice notifica programmata. E sul polso sarà possibile raccogliere ancora più informazioni per completare le vostre schede personalizzate di Google Now, scoprendo quanto vi siete mossi durante una giornata, ad esempio, oppure quale è il livello di ossigeno nel vostro sangue (tramite i dovuti sensori montati su un orologio).

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Notification Center

State utilizzando iOS. Quando ricevete una notifica, un invasivo banner copre una buona porzione del display. Potete rimandarlo da dove è arrivato, ma nel frattempo vi ritrovate con una parte di display coperta dalla notifica. Direte: se non vuoi essere disturbato, disattiva le notifiche. Però non è così semplice. Ci sono soluzioni alternative che permettono di usare le notifiche in maniera più ricca e meno invasiva di quella scelta da Apple. Centro Notifiche è solo una collezione delle notifiche ricevute nelle ultime ore, e il suo scopo sembra quello di annoiare l’utente chiedendogli di cancellarle (una ad una, o a gruppi ristretti, in base all’applicazione che le ha generate).

A più di sette anni dalla presentazione del primo iPhone, Apple deve ancora imparare a gestire le notifiche su un dispositivo mobile. Google, al contrario, ha dimostrato di capire come deve essere fornita una notifica a un utente. Ricevete un messaggio su WhatsApp? La barra superiore, che normalmente visualizza ora e qualità della connessione, vi mostra l’icona dell’applicazione e il contenuto del testo. La notifica non invade lo spazio occupato dall’applicazione, e se lo volete potete rispondere al messaggio in un attimo. Ma non finisce qui.

Le notifiche su un dispositivo Android permettono di interagire con l’applicazione. State ascoltando un podcast? Potete metterlo in pausa e riprenderne l’ascolto dalla notifica. Volete condividerlo? Anche questo è possibile dalla notifica. Agli sviluppatori è lasciata la liberà di scegliere cosa vogliono fare con le notifiche raccolte nel centro notifiche di Android, e questo si può rivelare molto utile per Android Wear.

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Se iWatch dovesse riportare le notifiche delle applicazioni di iPhone sul suo display, ci sarebbe poco da fare. Leggere la notifica, poi estrarre il telefono e fare qualcosa per interagire con essa. Apple potrebbe integrare la risposta automatica agli iMessage o alle Mail, il controllo della riproduzione per Podcast e Musica, ma gli sviluppatori di applicazioni saranno costretti a scrivere codice aggiuntivo specifico per iWatch. Google, al contrario, deve solo fornire le stesse notifiche di Android sul display dei dispositivi Wear. Se Android Wear dovesse essere disponibile oggi, potremmo già controllare la musica e condividere un documento grazie con qualsiasi applicazione Android grazie alle sue notifiche.

Apple, come minimo, avrà bisogno di alcune settimane per lasciare che gli sviluppatori adattino le loro app per integrarsi con iWatch. Convincerli non sarà un problema. Come ha dimostrato già una volta con le app per iPad e iOS 7, i developer sono pronti ad uno sforzo aggiuntivo per creare software che sarà installato su un device che venderà milioni di unità in poco tempo. Se Cook e soci intendono però presentare iWatch e lanciare il dispositivo pochi giorni dopo (come è solita fare Apple), lo smartwatch arriverà sul mercato monco, come il primo iPhone. Solo le applicazioni di Apple potranno interagire attivamente con il device, che si trasformerà in uno specchio per le notifiche di tutte le altre applicazioni.

Softdown

Apple eccelle nell’hardware. Difficilmente troverete qualcuno in grado di sostenere che esistano computer esteticamente più belli di un iMac o cellulari tecnicamente migliori di iPhone. Una fotografia scattata da un iPhone non ha rivali su Android, e il vetro e l’alluminio della sua scocca lo rendono un gioiello più che un dispositivo portatile.

Però, tolto l’aggiornamento grafico di iOS 7 dello scorso anno, Apple non ha portato vere innovazioni al software del suo sistema operativo mobile. Forse per fare sentire i suoi utenti a casa, Cupertino non modifica il modo in cui vengono gestite le notifiche da quando sono state lanciate. Così come non ha rivisto la statica griglia di icone di iOS. Ecco perché Android, con le sue notifiche interattive, avrà vita facile su uno smartwatch.

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Nessuno si aspettava invece che Apple creasse qualcosa di competitivo rispetto a Google Now. L’azienda di Mountain View amministra quotidianamente miliardi di ricerche e informazioni sugli utenti dei suoi servizi. È grazie a questi dati che esiste Google Now. E proprio per questo Google ha capito che la concorrenza ad Apple deve essere fatta in due settori in cui Apple non ha mai dimostrato di sapere giocare: le notifiche interattive e la ricerca predittiva di Google Now.

E dopo avere visto Moto 360 ho anche qualche dubbio sul fatto che Apple possa creare un hardware sensibilmente migliore rispetto a quello mostrato da Motorola. Secondo le ultime indiscrezioni Moto 360 unirà pelle, zaffiro e alluminio per creare il primo smartwatch con lo schermo circolare. Il primo vero orologio da polso dell’era moderna.

E funzionerà con Android.

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