Lo strano debutto di OS X 10.8 Mountain Lion

di Redazione 11

Un lancio con la copertura mediatica riservata ai grandi eventi, ma con effetto sorpresa e senza alcun incontro speciale per la stampa. E’ così che è avvenuta, ieri, la pubblicazione della prima beta per gli sviluppatori di OS X 10.8 Lion.
E’ la prima volta che Apple sceglie questa forma per presentare una novità e il metodo impiegato dalle divisioni Product Marketing e Public Relations per introdurre il nuovo sistema operativo è interessante tanto quanto il lancio della preview per gli sviluppatori.
Le cose, in alcuni casi almeno, sono andate più o meno così: un hotel di lusso a New York, giornalisti e blogger influenti convocati di persona e presentazioni vis a vis condotte direttamente da Phil Schiller. Keynote con un singolo spettatore, come li ha giustamente definiti John Gruber, uno di quelli che ha potuto assistere al suo Philnote personale. E’ una discontinuità forte rispetto al passato e il SVP Product Marketing lo conferma: “stiamo facendo le cose un po’ diversamente, adesso”. Ma cosa nasconde quell’adesso? Un chiaro riferimento al prima e al dopo Steve? Forse si, ma non solo.

Certo, il prima e il dopo sono categorie ineludibili in riferimento alla scomparsa di un fondatore carismatico come Steve Jobs. E per quanto “adesso le cose vengano fatte in maniera differente” anche perché la direzione di Steve era diversa da quella di Tim Cook, in quell’adesso si nasconde anche altro. In particolar modo il tentativo di adattare le procedure interne dell’azienda alla scala gigantesca con cui Apple si trova a dover fare i conti. Insomma, Apple è la prima azienda al mondo per capitalizzazione di mercato e ragiona ormai in “centinaia di milion”i sia che si tratti di tenere il conto dei dispositivi venduti sia che si tratti del numero di utenti iscritti ai servizi online del suo ecosistema. Con numeri in grandezze di quest’ordine (raggiunte con la rapidità di crescita di una startup nel giro degli ultimi 5 anni) cominciare a fare le cose in maniera differente è inevitabile.

Il lancio “diverso” si è reso necessario, secondo Gruber, perché Apple conosce bene l’importanza delle sue super-presentazioni e vuole evitare di sprecare il potere mediatico ad esse collegato per lanci di importanza minore. Per capirci: a inizio marzo ci sarà con ogni probabilità un evento per la presentazione dell’iPad 3. Non ci sarebbe stato spazio per infilarci anche la preview di OS X 10.8 Mountain Lion e si è resa necessaria una nuova forma di comunicazione con i media. Una forma che nessuna altra azienda al mondo avrebbe potuto sperare di portare a compimento con successo senza spifferi preventivi e senza cortesi “ho già un impegno” da parte di giornalisti poco interessati.

In più, diciamocelo, ottenere questa copertura mediatica con il lancio di una preview di un sistema operativo non è cosa da poco, ma la novità non è sufficiente, da sola, per giustificare un evento speciale a tutti gli effetti. “Back To The Mac” di ottobre 2010, se vi ricordate, fu l’occasione per presentare una sneak peek di Lion ma anche per annunciare la nuova linea di MacBook Air da 11″ e 13,3″.

L’importanza di OS X 10.8 Mountain Lion

Ciò non toglie che l’annuncio di ieri sia molto importante. Direi epocale. E’ il primo grande passo, pubblico e riconosciuto, verso il Mac del futuro, un Mac perfettamente integrato con iCloud, che dialoga reciprocamente con gli altri dispositivi in maniera sempre più affiatata, verso quell’integrazione totale che è il fulcro della strategia Apple per il nuovo decennio. L’hub digitale degli utenti si sta spostando dalla scrivania alla nuvola e l’annuncio di OS X 10.8 Lion è solo un altro inevitabile passo verso quell’obbiettivo. Non a caso Schiller e Cook l’hanno detto chiaro: il lancio di nuove versioni di OS X, dal 10.8 Mountain Lion in poi, avrà cadenza annuale, un po’ come già avviene con iOS su iPad e iPhone.

Non fatevi ingannare: il Mac non esce indebolito da questa transizione. Non è un eccesso di semplificazione. E’ un processo complesso, con molti aspetti interessanti e problematiche specifiche che risponde tuttavia ad una necessità di innovazione cui Apple non può e non deve rinunciare. Rendere annuale l’aggiornamento di OS X – e più simili i due sistemi – ha un duplice vantaggio: da una parte Apple può portare su Mac e su iPhone/iPad le stesse novità con un breve ritardo, procedendo in parallelo, più rapidamente di quanto avvenga ora; dall’altra l’azienda non si può più permettere di ritardare il lancio di nuovi prodotti software perché deve concentrare le forze su uno solo dei due (come avvenne per il lancio dell’iPhone nel 2007, che fece slittare l’introduzione di Leopard) e in questo modo, con release più brevi e forse meno dense, difficilmente ricadrà nello stesso errore.

La strada è segnata ed è chiaro che lungo il percorso iOS e OS X tenderanno ad avvicinarsi sempre di più. Diventeranno mai lo stesso sistema operativo? No, molto probabilmente (o quasi sicuramente) no, non è quello che vuole Apple. E’ sicuro però che si “presteranno” vicendevolmente molte caratteristiche, anche dal punto di vista hardware.

Commenti (11)

  1. Nonostante sia uno di quelli che abbia storto il naso con Lion, e attualmente ancora non l’ho installato, sono concorde con la strada presa da Apple.

    Sto attendendo soltanto luscita di iPhone 5. allora il mio macbook pro 2008 avrà un ssd e farò il grande salto…

    vedere le stesse cose su più dispositivi, sempre perfettamente integrati e sincronizzati sarà il vero cardine di Apple.
    ciò che il binomio Microsoft-google non riuscirà mai a fare.
    E se ci riuscirà, come al solito, sarà indietro di anni…

    Un saluto

  2. cosa molto interessante da notare e anche che la presentazione è avvenuta di giovedì cosa mai successa di solito sempre un mercoledì o un venerdì.
    Secondo me aggiorneranno annualmente anche imac e MacBooks proprio come avviene oggi con iphone e ipad un segnale è il mancato aggiornamento dei macbook da più di un anno.

  3. Spero che questa convergenza sia applicata anche a prezzi… sarebbe fantastico che Apple fornisca OSX gratuitamente come iOS… già ora i prezzi sono irrisori, e mi viene da pensare che la quantità di denaro che ci perde sia veramente irrisoria in confronto ai miliardi di dollari che guadagnano a trimestre.

    Non penso sia impossibile come cosa…

  4. @ granuz88: il vizietto di Apple però è quello che se ti da gli aggiornamenti gratuiti.. dopo due o tre anni non ti supporta più il device.

    preferirei, malgrado tutto, pagare un piccolo fortait ad Apple per gli aggiornamenti del sistema operativo e avere il mac aggiornato e supportato per 5 o 6 anni…
    a Mountain Lion potranno accedere anche i Mac del 2008. quindi arriverebbero (se aggiornassero veramente OSX ogni anno) all’estate 2013 ancora supportati (5 anni), e potrebbero essere aggiornati ancora alla 10.9.

  5. gianji wrote:

    @ granuz88: il vizietto di Apple però è quello che se ti da gli aggiornamenti gratuiti.. dopo due o tre anni non ti supporta più il device.

    Questo è successo con i primi device come iPhone e iPod, scusa ma credo che per i computer sia davvero *molto* diversa la cosa.

  6. @ gianji:
    I Mac sono ancora dopo 3-4 anni supportati.
    Se parli di iPhone: guarda cosa offre la concorrenza: un telefono Android di un anno fa non supporta ICS 4.0 o il nuovo Windows Phone 8 non si potrà installare sugli smartphone WP 7.5.

  7. @VitoM

    wp8(apollo lo puoi installare tranquillamente sui terminali del 2010…e hai tutte le fetures del nuovo os, a parte mancanze hw, a differenza di android o peggio di ios che ti fa aggiornare ma ti ammazza il cell vecchio salvo poi dover rilasciare in fretta e in furia il correttivo sw(3gs)

  8. @ Gurzo2007:
    iOS 5 su iPhone 3GS funziona alla grande…senza il minimo rallentamento

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