Come Apple ha trasformato l’indisponibilità del suo sito in una strategia di marketing

di Paolo Petrone 4

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Il sito dell’Apple Store è andato di nuovo giù, la notte scorsa. Succede un sacco di volte. Mi sembra uno o due volte la settimana. E ogni tanto rimane indisponibile per diverse ore. Accade molto più spesso che al sito dell’HP o della DELL. O almeno così sembra, perchè ogni volta che succede, un gran numero di blog, di network di informazioni ed altro, annunciano puntualmente questo problema informando sui tempi di ripristino del sito.

Prendiamo spunto da un articolo di Seth Weintraub pubblicato su 9TO5MAC proviamo a formulare qualche ipotesi se questa sia semplicemenete una casualità (dovuta ad una inadeguata gestione dei server) o se c’è da ipotizzare una qualche strategia (se si ritiene impossibile che un’azienda di tali dimensioni possa avere la propria home page down così di frequente).

Quando lo store online della Dell va giù per una decina di minuti, le perdite aziendali si contano in milioni di dollari. Certo, molti dei clienti perduti torneranno quando il sito sarà di nuovo on-line, ma un bel numero nel frattempo avrà navigato altrove per effettuare i propri acquisti. E’ questo il motivo per cui le grandi compagnie di vendita on-line cercano di offrire un servizio che non abbia interruzioni nemmeno piccolissime. E giustamente spendono centinaia di migliaia di dollari per essere efficienti senza sosta.

Non Apple. L’indisponibilità dello store è cosa comune, per Cupertino. Per un’azienda impegnata nella vendita di server, questi blackout dovrebbero essere motivo di imbarazzo, crediamo. I sistemi moderni di e-commerce sono in grado di sostenere inventariato e aggiornamenti dei prodotti senza compromettere la visibilità di un sito. Cambiamento di prezzi in corsa? Facile. Un’attività che non comporta problemi. Aggiornamento grafico? Facilissimo da gestire. Perchè allora i server di Apple non funzionano bene?

Perchè fa parte di una strategia?!

In effetti Apple ha trasformato questo problema imbarazzante in un fatto positivo per la major americana. Avete presente i centinaia di blog che annunciano ” l’Apple Store è down, ci sono modifiche in vista.”? Questa è pubblicità gratuita. Questo è addirittura facilitato dal fatto che ad ogni annuncio di nuovi prodotti, il sito dell’Apple ha un blackout. I bloggers ormai lo sanno: sito indisponibile=novità in arrivo. Si tratti di cambiamenti di prezzo, nuove configurazioni o un prodotto o un servizio radicalmente nuovo.

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Allora, quale comportamento ha generato l’altro?

Veramente Apple ha potuto pianificare tutto ciò?? No riusciamo ad andare troppo indietro con la memoria, ma ci sarà stato certamente un momento nella storia dello store di Apple in cui avranno fatto degli aggiornamenti, degli upgrade. Avendo notato l’attenzione dei blogger a questo fenomeno, Apple si è resa conto che riceveva maggiore attenzione di una grande campagna pubblicitaria ogni volta che il suo sito era indisponibile. Un vantaggio che – a quanto sembra – superava molto anche le vendite mancate. E così Apple ha cominciato a ripetere il suo comportamento tenendo lo store down anche per piccoli aggiornamenti e anche se, con la tecnologia disponibile, sarebbe stato possibile farlo senza interruzione di servizio. In fondo: dove altro sarebbero potuti andare a comprare i Mac utenti?

O forse stiamo facendo un considerazione un po’ maligna. Lo store online di iTunes per esempio, così customer oriented, può darsi richieda da parte del personale “umano” di Apple un contributo così importante da non poter essere svolto in maniera automatizzata. Forse il modo con cui viene aggiornato è un po’ inadeguato. E dopo ogni upgrade ci vogliono ore ed ore di lavoro per rimuovere ogni riferimento, screenshot e quant’altro in ogni parte del sito da richiedere uno sforzo da parte dei tecnici veramente enorme, da non rendersene conto.

Ma non ci credo.

Commenti (4)

  1. Com’è era quella?

    ” a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca? ”

    ehhe…

  2. avete le prove per tutto ciò? Guardate che Apple non scherza per chi fa diffamazione. Vedi quello che ha combinato a quelli che sbloccano l’iphone

  3. non mi stupirebbe qualcosa del genere. del resto, senza essere maligni, il solo fatto che usa DRM il più possibile non è un esempio di bontà.
    anche questo è marketing, o potrebbe esserlo. magari gli hai dato un’idea ;)

  4. io spengo e ti viene più fame, riaccendo e mangi voracemente
    prima di spegnere mangi
    aspetti con ansia il riavvio, hai fame, tanta fame

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