Il primo Apple Store turco mette Cook tra proteste e polemiche

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Tim Cook stringe la mano al presidente Gül durante l'incontro di febbraio.
Tim Cook stringe la mano al presidente Gül durante l’incontro di febbraio.

Il governo turco è sotto i riflettori da qualche settimana. Dopo avere bloccato Twitter, il premier turco Erdogan ha staccato la spina anche a YouTube. È dunque in un clima a dir poco teso che Apple si appresta ad aprire il suo primo Apple Retail Store in Turchia. Tim Cook, poco tempo fa ha incontrato il Presidente Abdullah Gül e poi il premier Erdogan, il cui esecutivo sarebbe il diretto responsabile della censura denunciata da un numero crescente di cittadini turchi.

Il CEO di Apple si è incontrato con il presidente nel mese di febbraio. L’incontro serviva a oliare gli ingranaggi e ottenere il supporto delle istituzioni del paese anche in vista dell’apertura dell’Apple Store di Istanbul. Apple si era già mostrata al fianco del governo quando alcuni dirigenti di Cupertino avevano discusso con l’amministrazione del paese un contratto da 4,5 miliardi di dollari in virtù del quale Apple fornirà 15 milioni di tablet agli studenti delle scuole turche.

Il parallelepipedo di vetro all'esterno dell'Apple Store di Istanbul
Il parallelepipedo di vetro all’esterno dell’Apple Store di Istanbul

Durante l’incontro con Gül di febbraio, Cook e il presidente hanno parlato non solo dell’innovativo Apple Store di Istanbul, unico nel suo genere, ma anche della possibilità di portare in Turchia una unità di ricerca e sviluppo dell’azienda di Cupertino, oltre al supporto della lingua turca in Siri.

L’apertura del nuovo Apple Store, prevista da tempo per il mese di aprile, arriva in un momento sfortunato. Il primo ministro Erdogan è accusato di voler iniziare una guerra in Siria con lo scopo di distrarre il paese da quella che è stata definita la “tangentopoli turca”. Una scottante intercettazione tra il capo dei servizi segreti, il ministro degli esteri e il vicecapo di stato maggiore, ha svelato il piano di Erdogan. L’intercettazione, la cui origine non è stata verificata, è stata pubblicata su YouTube. Da qui l’ira di Erdogan, che ha bloccato l’accesso al portale di video sharing dalla Turchia. Per una simile ragione anche Twitter è ora irraggiungibile dal suolo turco e i DNS di Google, utili per bypassare la censura, sono stati bloccati.

Il premier turco Erdogan all'ingresso del Campus di Apple.
Il premier turco Erdogan all’ingresso del Campus di Apple.

Cook ha incontrato Gül solo un paio di mesi fa. Benché il presidente non sia al centro dello scandalo di queste settimane, il CEO di Cupertino si è mostrato vicino alle istituzioni turche anche in occasioni precedenti. Solo lo scorso anno il premier Erdogan, ora al centro della bufera, era stato accolto in pompa magna al campus di Cupertino.

Apple, sempre attenta alla sua immagine, si trova a dover inaugurare un Apple Store in un area ostile al governo a cui Cook si è mostrato più volte vicino. L’Apple Retail Store di Istanbul aprirà le porte il prossimo 5 aprile, ed è uno spettacolo architettonico. Sappiamo che Apple ama inaugurare i propri Store e festeggiare le aperture mostrandole anche durante i suoi keynote. Stavolta, però, l’inaugurazione dell’Apple Store potrebbe ricordare al popolo turco i sorrisi tra Cook e Erdogan, mettendo in cattiva luce l’azienda. Solo sabato sapremo se Apple sceglierà la via dell’understatement oppure no. Ad inaugurazioni di questo calibro spesso prendono parte personalità di spicco dell’azienda. A questo giro Cupertino potrebbe evitare e lasciare che l’evento passi un po’ in secondo piano.

La vetrina dell'Apple Store di Istanbul, che sarà aperto il 5 aprile.
La vetrina dell’Apple Store di Istanbul, che sarà aperto il 5 aprile.

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